Annihilation – Scheda Film


Titolo: Annihilation

Anno: 2018

Regia: Alex Garland

Paese: USA


Trama: Lena, una biologa ed ex soldatessa, prende parte a una missione di sole donne per scoprire cosa è successo a suo marito all’interno dell’Area X, una zona caratterizzata da un fenomeno sinistro e misterioso che si sta espandendo lungo la costa americana. Una volta all’interno, le donne scoprono un mondo di paesaggi e creature mutanti che, tanto pericoloso quanto bello, minaccia sia la loro vita sia la loro sanità mentale.



Recensione: Annihilation è un viaggio ai confini della psichedelia camuffato sapientemente da horror/sci-fi, non saprei come meglio descrivere l’opera seconda di Alex Garland, regista di Ex Machina. Non è il film che mi aspettavo e da parecchi punti di vista mi ha lasciato con l’amaro in bocca, ma andiamo con ordine e analizziamone trama e difetti.

Natalie Portman è la nostra protagonista biologa, che dopo aver perso il marito, Kane, durante una missione militare top secret, cerca di riunire i pezzi della sua vita. Dopo un anno di mancate notizie il marito gli compare davanti, quasi come un fantasma, solo che non si comporta come un normale essere umano e finisce per avere un’emorragia interna. La missione riguardava l’addentrarsi in un’area dove strani fenomeni accorrevano dopo la caduta di un meteorite su un faro. Da qui in poi la protagonista farà di tutto per ripercorrere i passi del marito, o quello che sembra essere lui, unendosi ad un gruppo di sole donne per entrare nell’area denominata X.

La bellezza visiva dell’opera inizia a manifestarsi sin da subito, l’Area X non incute paura, non sembra particolarmente pericolosa, ha semplicemente qualcosa di strano. Il modo in cui al suo interno si riflette la luce e le piante che producono varie tipologie di fiori sono piccoli accorgimenti che mi hanno piacevolmente colpito e sorpreso, finché mi rendo conto che non potevano evitare di strafare facendo sbucare un coccodrillo albino gigante e un’orso mutante con una computer grafica neanche delle migliori. Si può sorvolare benissimo su questo aspetto, tenendo conto che l’elemento horror doveva pur essere evidente, ma su altri proprio no.

Partiamo dalla base della trama e riflettiamo un secondo: perché mandare un team di ragazze non preparate all’azione, che sanno a malapena impugnare un fucile, in una missione in cui militari veri e propri non riuscivano a tornare vivi? Più precisamente scelgono di mandare una geomorfologa, una fisica, una biologa, un paramedico e una psicologa. Quest’ultima ha leggermente più senso dato che ha il cancro e morirebbe a prescindere. Sarebbe costato troppo mandare qualche militare come supporto o sarebbe stato troppo maschilista? Preciso che la protagonista, Lena, è un ex-soldato, quindi l’unica a saper sparare, suscitando addirittura stupore nelle sue compagne. Inoltre prima di avventurarsi nella missione sono tutti molto attenti nell’indossare tute ed evitare possibili contagi, quando poi si tratta di entrare effettivamente nell’Area X… nessuna protezione. A questo punto mi rassegno e smetto di farmi domande.

Proseguiamo con la trama e dopo vari decessi Lena arriva al faro, l’origine del bagliore. Scopriamo tramite una registrazione che il marito si è ucciso con una granata al fosforo, lasciando ad un alieno muta-forma il compito di prendersi cura di lei. Anche lei verrà copiata da una strana creatura luminosa, ma imparando dagli errori del video riesce a fare in modo che sia la sua copia a suicidarsi e ritornare sana e salva. Tutto questo solo per ottenere un finale ambiguo dove dirà al suo marito/alieno di non sapere se sia lei stessa la vera Lena oppure no.

Evolversi o essere annientati da una minaccia aliena? Metafora sulla lotta contro il cancro? E’ tutta un allucinazione priva di significati complessi? Sono molte le ipotesi a riguardo, ma personalmente penso che non ci sia una chiave di lettura e che siano tutte valide. La mia preferita riguarda l’intera area essere un prisma che riflette la luce e allo stesso modo modifica il DNA di tutto ciò che si trova al suo interno. Un vero e proprio tumore sulla Terra che modifica il patrimonio genetico di ogni creatura molto più rapidamente di ciò che avviene con la normale selezione naturale.

Sorvolando sui vari buchi di sceneggiatura può essere considerato un gran bel film, tra i migliori sci-fi degli ultimi anni. Personalmente l’ho rivalutato solo riflettendoci a visione ultimata, ma una chance è senza dubbio d’obbligo. Ho letto spesso che o lo si adora o lo si odia, io mi trovo nel mezzo.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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