Arancia Meccanica – Scheda Film

Titolo: Arancia Meccanica

Anno: 1971

Regia: Stanley Kubrick

Paese: Regno Unito, USA

Trama: Londra, in un futuro indefinito: Alex, appassionato cultore della musica di Beethoven, è il capo di un quartetto di giovani teppisti abituati a commettere violenze di ogni tipo. Alla lunga, esasperati dal suo atteggiamento dispotico, i suoi compagni lo tramortiscono e lo lasciano nelle mani della polizia. Condannato e imprigionato, Alex si vede offrire una chance di libertà: in cambio, dovrà sottoporsi a una terapia sperimentale chiamata “cura Ludovico”.

Recensione: E’ davvero difficile recensire un capolavoro del genere, ma non poteva assolutamente mancare questo film nel sito e quindi ci si prova. Complesso, visionario e assolutamente magnifico, sia dal punto di vista artistico che concettualmente. L’idea alla base è chiara e semplice, è giusto privare all’essere umano la possibilità di scegliere tra bene e male? E cos’è essenzialmente il bene e il male se alcuni crimini sono “legalizzati” dai potenti?
Alex è un ragazzo che sceglie di vivere la sua vita provando emozioni forti, che sia uno stupro, un’aggressione o la nona del “Ludovico Van” a tutto volume.
Vuole vivere la vita al massimo infischiandosene delle regole imposte della società.
Esso rappresenta il libero arbitrio ed è ben consapevole delle ripercussioni che possono avere le sue gesta, verrà trasformato infatti in un oggetto in mano a forze più grandi di lui.
La prima forza è la società che ci spinge verso l’illegalità, verso la rottura della routine quotidiana e di quei falsi valori che ci vengono imposti.
Poi c’è la politica, la legge, persone senza scrupoli che per soldi venderebbero l’anima e se ne fregano di tutto il resto, l’esempio più comune di “falso valore”.
Kubrick non ci dà risposte, non ci dice come evitare tutto questo, si limita a descrivere un futuro, cioè quello che stiamo vivendo, tutto il degrado che ci circonda e lo fa con una maestria che… non c’è nemmeno bisogno di spiegarlo.
La violenza è la vera protagonista del film, dal primo secondo trasuda violenza da ogni fotogramma, eppure non è mai esplicita, anzi, è così artistica che non dovrebbe nemmeno scandalizzare più di tanto, eppure ha avuto l’effetto opposto, tantissimi anni ci sono voluti prima che venisse trasmesso in Italia.
Molti che hanno frainteso il film hanno detto che esalta la violenza, mai cosa fu più sbagliata, è esattamente il contrario.
Ma certe opere andrebbero analizzate a fondo e con tanti dibattiti, mi limito a concludere dicendo che, personalmente, penso sia un film da studiare nelle scuole, aprendo la mente ai ragazzi con questo vero inno alla pace, e non alla violenza o all’ipocrisia.