Black Museum – Scheda Film


Trama: Una persona in viaggio su un’autostrada polverosa visita per caso un museo che mette in mostra rari cimeli criminali e un’attrazione principale davvero inquietante.



Recensione: Per la prima volta trattiamo di un episodio di Black Mirror, che se non conoscete siete automaticamente persone brutte, anzi, orribili. Per farla breve è una serie dove ogni episodio descrive la tecnologia, il suo uso improprio o i suoi difetti ed è così realistica da mettere i brividi. Ogni episodio è più o meno scollegato l’uno dall’altro, dunque possiamo parlare di veri e propri mediometraggi, o lungometraggi, come in questo caso.
Questa puntata è semplicemente una delle più geniali ed agghiaccianti, non potevamo non presentarvela.

Veniamo a conoscenza di un museo in mezzo al nulla, dai muri dipinti di nero e per niente incoraggiante. La nostra protagonista entra e viene accolta da un eccentrico signore che custodisce l’edificio e ne è anche l’ideatore. Lo scopo è appunto mostrare strumenti tecnologici, come se fossero opere d’arte, il cui passato è parecchio oscuro.
Man mano che vengono presentati gli strumenti tramite racconti dettagliati notiamo che siamo finiti in un’antologia nell’antologia. Come se non bastasse molti strumenti visibili rimandano ad episodi precedenti.

Non starò qui ad elencarvi i vari pregi dell’episodio, che come tutti gli altri vanta di un’originalità mista a bravura non indifferente. Voglio concentrarmi sul modo in cui viene visto il futuro nella serie, un futuro dove non abbiamo navicelle spaziali per spostarci, dove non abbiamo colonizzato altri pianeti, ma abbiamo creato strumenti che possono facilitarci o complicarci l’esistenza a seconda dell’uso che se ne fa.
Mai come in questo caso la visione del futuro è agghiacciante, tanto da costituire un museo dell’orrore, o addirittura un museo delle torture “ancora in corso” se vogliamo.

Vi invito assolutamente a guardarla, è un prodotto unico nel suo genere con i suoi alti e bassi. Anche se magari avete preso tempo perché l’avete sentita nominare ovunque e troppo spesso, dategliela un’occasione e fottetevene. Vi apre il cervello, ve lo traumatizza e vi fa riflettere sul fatto che quel futuro descritto sta già avvenendo in questo momento, proprio come in questo momento state leggendo una recensione attraverso uno schermo nero. Sì, esattamente quello schermo nero che da il titolo alla serie.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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