Blackbird – Scheda Film

Titolo: Blackbird

Anno: 2012

Regia: Jason Buxton

Paese: Canada

Trama: Sean Randall, adolescente problematico, stringe una anomala amicizia con Deanna, una giovane ragazza già fidanzata. Dopo un violento scontro con il ragazzo di Deanna, Sean fa intendere con il suo atteggiamento minaccioso on line di voler fare una strage sul modello di quanto successo alla Columbine. L’intervento della polizia in casa sua rivela la presenza di un arsenale di armi e una lista nera contenente una ventina di nomi di persone, tutti in qualche modo legate a Sean. Mentre le autorità e i media proclamano di aver sventato in tempo un massacro senza senso, Sean si ritrova ad affrontare una terribile prigionia in un centro di detenzione giovanile e a dover tentare di dimostrare la propria innocenza.

Recensione: Forse il film che crea lo stereotipo del ragazzo alternativo più fedele che esista, fin troppo fedele visto che anche in questo caso, come già abbiamo visto in altri film con argomenti simili, la vendetta e il suo odio represso non viene sfogato in nessun modo.
Uno di quei film dove vorresti più che mai che la veridicità della trama venga messa in secondo piano a favore di un bagno di sangue di tutto rispetto. E invece…

Sean è il tipico ragazzo che al primo sguardo definiresti gotico, emo, dark, metallaro, semibrutal, come vi pare, avete capito. Non sbagliereste, lui è il tipico ragazzo definito strano e diverso dalla massa, niente di particolare. Adora le cose macabre e si ascolta la musica “podente”.

Il livello di intolleranza nei suoi confronti da parte della società subisce un’impennata mostruosa: da un attacco subito dai classici bulletti figli di papà la situazione degenera fino a fallo passare dalla parte del torto, senza che lui abbia fatto effettivamente nulla, addirittura finendo in un carcere minorile. Come se non bastasse anche in carcere dovrà faticare molto per farsi accettare e non lasciarci le penne. (Gioco di parole squallido con il titolo e poster, esatto)

Il protagonista e martire della vicenda non può nulla verso l’intero sistema che decide di schiacciarlo senza pietà. Impossibile non provare empatia e una forte rabbia, quello che dovrebbe fare ogni film drammatico che si rispetti. Un filmone sotto ogni punto di vista, ci vorrebbe il sequel assolutamente, forse è un mio problema, ma secondo me il finale non rende giustizia ad un lavoro così ben cominciato e terminato… così all’improvviso. Letteralmente all’improvviso.

Se non fosse stato per questo sarebbe stato uno dei miei film preferiti in assoluto, quindi guardatelo comunque, perché merita tantissimo.