Contracted – Scheda Film

Titolo: Contracted

Anno: 2013

Regia: Eric England

Paese: USA

Trama: Le malattie a trasmissione sessuale colpiscono soprattutto i giovani al di sotto dei 25 anni ma Samantha sembra non ricordarsene quando ad una festa incontra un misterioso sconosciuto, con cui fa sesso senza alcuna protezione. Molto presto gli effetti di quella notte cominciano però a palesarsi: Samantha crede di aver contratto un morbo molto virulento che ben presto si rivelerà essere qualcosa di molto più terrificante di quanto immaginasse.

Recensione:

Il cugino minore di Thanatomorphose, che solo ora mi decido a visionare, e ora capisco quanto il mio sesto senso avesse ragione. La trama è praticamente uguale, una ragazza comincia a decomporsi da viva “senza” motivo. Uso le virgolette perché il giorno prima era stata violentata da un uomo ad una festa che si diverte a praticare necrofilia nel tempo libero, magari sarà stato quello, chi lo sa. Resta il fatto che il film sia una sorta di tutorial su cosa non fare se il tuo corpo sta marcendo e stai chiaramente per morire. Per la somiglianza con il film sopracitato dovrò fare una recensione parallela per spiegarvi meglio i problemi che ho riscontrato.

Contracted ha un problema di fondo non indifferente, ovvero la difficoltà nel creare una trama coerente in una situazione così tremenda ed improvvisa. I canadesi avevano sorvolato sul problema, creando un tripudio di oscenità e disgusto, con effetti speciali notevoli, quasi privo di dialoghi e che sconvolse a suo tempo il cinema estremo. Qui invece abbiamo una protagonista, idiota, che invece di pensare alla sua salute si preoccupa più del lavoro, della sua vita sociale e della sua fidanzata. Quando finalmente si decide a vedere un medico le viene detto che è un infezione (grazie al cazzo) e che passerà. Una critica alla sanità americana? Non cambia il fatto che nessuna persona sana di mente che sta letteralmente cadendo a pezzi perdendo denti, capelli, unghie, sangue ecc. invece di continuare ad indagare sulla sua situazione si metta semplicemente un cappello in testa, occhiali da sole e continui la sua routine come se nulla fosse. Verrebbe da ridere, ma l’atmosfera è talmente seria che non si può far altro che odiare a morte ogni sua azione e parola.

Si salva leggermente per quelle poche scene in cui la sua malattia peggiora, un certo senso di nausea e fastidio lo provoca, ma nulla in confronto ad altri film simili. Il finale non fa altro che peggiorare la situazione, con una furia omicida forzata e la sua trasformazione in zombie. Ogni domanda che ci si pone non ha risposta, forse le si può trovare nel sequel, ma sono risposte che non modificano in alcun modo la mediocrità della pellicola. Peccato davvero perché l’idea di fondo era potenzialmente molto interessante.