Creep – Scheda Film

Titolo: Creep

Anno: 2014

Regia: Patrick Brice

Paese: USA

Trama: In cerca di un lavoro, l’operatore video Aaron si imbatte in un criptico annuncio online, nel quale si offrono mille dollari per un giorno di riprese. A corto di soldi e con l’ingenuità che lo contraddistingue, Aaron raggiunge in una remota zona di montagna la casa di Josef, il soggetto cinematografico da filmare. All’apparenza, Josef sembra sincero e niente lascia presagire quale sorpresa riserverà ad Aaron il resto della giornata.

Recensione: Ormai è chiaro, con due spicci si possono girare film più che dignitosi, soprattutto quando la maggior parte del lavoro lo fa il protagonista/regista. Creep riesce ad inquietare con la sua semplicità, in modo simile a Be My Cat, ma ci riesce molto di più a mio parere.

Aaron è un giovane squattrinato che si ritrova a cercare annunci di lavoro su craiglist. Riesce a trovare il lavoro di un giorno perfetto per lui: creare un filmato per Josef, un uomo malato di cancro, che vuole lasciare un ricordo di se al figlio non ancora nato. La prima cosa di cui ci accorgiamo è che gli piace fare scherzi che diventano veri e propri jumpscares per noi spettatori. Si capisce subito che c’è qualcosa che non va, dal momento in cui vediamo Josef fingere di fare il bagnetto a suo figlio. Però tutto sommato Josef sembra una brava persona, un po’ strano, ma chi non lo sarebbe in quella situazione? Il suo vero volto viene svelato al calare della notte, con delle rivelazioni scioccanti e il ritrovamento della maschera più inquietante mai vista, che lui chiama “Peachfuzz”.

A questo punto mi sarei aspettata una banalità assoluta, il pazzo e la vittima che giocano al gatto col topo nella casa buia, ma fortunatamente sono stata smentita. L’unica cosa che non mi ha davvero convinto è la tranquillità di Aaron, che si rivolge alla polizia dopo parecchio tempo e dopo aver subito stalking parecchio pesante. Il finale poi è l’ansia più assoluta, cosa impensabile dato che è qualcosa di scontatissimo che si sa da metà film come minimo, eppure funziona e ti lascia sconvolto. L’ironia sta nel fatto che i produttori siano gli stessi di Paranormal Activity, ripensandoci sembra quasi una presa per il culo ben congeniata.

Mi è davvero piaciuto e mi ha genuinamente spaventato, pensare a quel cazzo di Peachfuzz mi fa venire ancora i brividi, non succedeva da anni. Ora confidiamo nel sequel e speriamo che non mandino tutto a puttane, perché qui potremmo avere il serial killer migliore dai tempi di Poughkeepsie Tapes.