Dis – Scheda Film


Titolo: Dis

Anno: 2017

Regia: Adrian Corona

Paese: USA


Trama: Un ex soldato con la fedina penale sporca trova rifugio in un bosco. In quello stesso bosco una figura demoniaca cerca sangue di vittime sacrificali per coltivare le sue mandragore.



Recensione: Ci troviamo davanti alla sequenza iniziale più bella del cinema indipendente. Di torture ne abbiamo viste un fottio, ma questa è veramente la scena perfetta, cominciando dalla regia impeccabile, le luci ben curate e la location. Il film si apre con una ragazza nuda, legata con delle catene, che viene toccata e torturata da una figura inquietante e misteriosa, che non dice neanche una parola. Velocemente come è iniziata, la scena finisce con la morte della giovane, con la raccolta del suo sangue, particolare che mi ha anche turbato leggermente. Tutto questo non sarà fine a se stesso, dato che il film è legato alla leggenda della mandragola, una pianta che nelle leggende viene innaffiata dei fluidi corporei delle persone morenti.
Ci viene presentato il protagonista: un reduce di guerra di nome Ariel che si aggira per questi luoghi disabitati da esseri umani con solo un fucile in spalla. La trama è minimale, tutto il film può essere riassunto da davvero poche parole, perché il punto veramente forte di esso non è il copione, o appunto la trama, ma ha il grande merito di riuscire a creare un’esperienza, un’atmosfera quasi apocalittica, in cui non si ci chiede neanche dove siano tutte le altre persone del mondo. Questa vicenda diventa estemporanea, non ha un luogo, non ha tempo, non ha grandi dialoghi, ma tutto ciò mischiato ad un uso perfetto dei colori, dei tocchi esoterici, dei dialoghi ridotti veramente all’osso, crea questo clima di ansia crescente in tutta la durata, una volta superata la botta iniziale di cui ho già parlato, quasi come un rito di iniziazione allo spettatore.

Pubblicato da Annie

Amante dell'arte, della letteratura e del cinema. Adoro tutti sottogeneri dell'horror, con una spiccata preferenza per i più violenti ed eccessivi, ma difficilmente ne vengo turbata. Sfrutto Jeff quotidianamente per procurarmi la mia dose di horror e lo costringo a vedere cose che darebbero fastidio a qualsiasi essere umano normale. Insofferente a qualsiasi influenza, ho una mia opinione e non ho paura di mostrarla.

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