Ghostland – Scheda Film


Titolo: Ghostland

Anno: 2018

Regia: Pascal Laugier

Paese: Canada, Francia


Trama: In seguito alla morte della zia, Pauline e le sue due figlie ereditano una casa. La prima sera, però, degli assassini penetrano nella residenza e Pauline è costretta a combattere per salvare le sue figlie.



Recensione: Non so da dove cominciare a parlarvene, ho pareri contrastanti, dunque partiamo dal punto più ovvio: il regista. Pascal Laugier non ha diretto molti film, ma di sicuro lo avrete sentito nominare da qualche parte. E’ il regista di Martyrs ed è il motivo per il quale mi sono fiondato su questo Ghostland nonostante titolo e trama non ispirassero particolarmente. Mi sarei aspettato qualcosa in più da un regista così promettente, ma il suo spostamento in Canada non ha giovato, sebbene il film non sia assolutamente da buttare. Il punto è che bisogna essere oggettivi e mettere da parte i trascorsi del regista per focalizzarsi su questa pellicola, anche se è stato difficile durante la visione. Se non avete visto il film fermatevi qua a leggere e fatevi bastare questo piccolo consiglio, ci saranno spoiler inevitabili che vi rovinerebbero la visione.

Dunque, il film inizia nel modo più stereotipato possibile: una famiglia si trasferisce in una villa sperduta, ereditata da una zia e succedono cose brutte. Fantasmi? Spiriti irrequieti? No, i fantasmi a cui il titolo si riferisce sono fantasmi interiori dovuti al trauma della morte della madre durante un’aggressione subita appena arrivati nella nuova dimora. Questo brutale assalto viene mostrato come se fosse un flashback nella sua mente, ma in realtà da quella situazione di pericolo non si è mai salvata. Lei e la sorella vengono imprigionate e usate come bambole umane da un grosso energumeno con evidenti deficit mentali. Questa rivelazione cambia totalmente il senso del film, crea scene disturbanti, da un senso agli apparenti buchi di sceneggiatura e risolleva di molto il tutto. Purtroppo non basterà a salvarlo dal meritare più di una semplice sufficenza a causa di un frettoloso e deludente finale.

Ho adorato il modo in cui si finge una noiosa pellicola paranormale per poi trasformarsi a metà tra un thriller e un film di Rob Zombie. Mi ha ricordato “Quella Casa nel Bosco” che ha attuato un procedimento simile, ma con gli slasher. Inoltre la violenza è realistica in maniera allucinante, c’è della cattiveria e odio che traspare in ogni azione degli assalitori e che buca quasi lo schermo. Aggiungiamoci una regia curata e il fatto che una delle attrici sia rimasta davvero sfigurata dall’impatto con una porta di vetro ed ecco che le scene memorabili sono servite. Purtroppo un film non è solo questo, dunque nel complesso risulta sconclusionato e parecchio fine a se stesso.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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