Hagazussa – Scheda Film


Titolo: Hagazussa

Anno: 2017

Regia: Lukas Feigelfeld

Paese: Austria, Germania


Trama: Nel XV secolo, Albrun vive nelle Alpi prendendosi cura di una mandria di capre da quando sua madre è morta, vent’anni prima. Un giorno, però, Albrun si rende conto di come nelle profondità del bosco si nasconda una presenza sinuosa che trasformerà la sua realtà in un incubo.



Recensione: Hagazussa è una parola arcaica utilizzata per descrivere le streghe o semplicemente donne che, tramite i loro insoliti comportamenti, si pensava nascondessero qualcosa. Ci troviamo nell’Austria medievale, più precisamente in mezzo al nulla più assoluto, un paradiso naturale circondato dai boschi e dalle Alpi. Quest’apparente serenità viene smorzata di colpo dall’arrivo di strani soggetti travestiti, armati di torce e apparentemente dal virus della peste. Infatti, poco dopo il loro arrivo, la proprietaria di una casetta di legno viene colpita proprio dalla peste, lasciando la sua bambina ad occuparsi di lei con scarso successo.

Passano anni, la ragazzina diventa grande e madre a sua volta di una bambina, ma l’atmosfera resta oscura. Il teschio della madre giace in un angolo della casa, quasi come a giudicare la vita infelice della figlia. L’emarginazione la porta lentamente ad impazzire, ben presto si arriva alla tragedia con un finale prevedibile e inevitabile.

Molte interpretazioni possono nascere sulla pellicola, a mio parere vi è semplicemente una dolorosa rappresentazione del pregiudizio umano e delle sue conseguenze. Gli untori che portano alla morte della madre fanno parte di una vera e propria spedizione punitiva, quasi come se nessun luogo isolato fosse davvero degno di essere chiamato sicuro. Il male arriva ovunque, lo spettacolo naturale fa solo da contrasto.

E’ un film molto lento, i dialoghi sono pochi e superflui, le scene vanno gustate con calma. Se siete spettatori pazienti sarete ricompensati da una bellezza estetica che raramente troviamo nel cinema indipendente. Inoltre sebbene le trame possano essere considerate simili non farei paragoni con The Witch, quest’ultimo infatti ci mostra il concetto di strega più verosimile possibile, qui invece non c’è nessuna strega, soltanto una caccia guidata da pura ignoranza. Forse mi aspettavo qualcosina in più, ma è promosso a pieni voti e sono curioso di vedere questo regista cosa ci riserverà in futuro.

Menzione speciale alla scelta di girare una scena all’interno dell’ossario di Hallstatt, noto per la particolarità di dipingere i teschi. Si dovrebbero sfruttare di più gli ossari europei nel cinema, forse non li vediamo spesso perché occorrono permessi difficili da ottenere, ma quanto sarebbe figo vedere un film ambientato, ad esempio, nell’ossario di Sedlec?

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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