La Montagna Sacra – Scheda Film


Titolo: La Montagna Sacra

Anno: 1973

Regia: Alejandro Jodorowsky

Paese: Messico, USA


Trama: Un ladro, molto somigliante alla figura di Gesù Cristo, dopo molte disavventure con persone pseudo-religiose, fugge in cima ad una torre che si rivelerà poi un laboratorio di un misterioso alchimista. Dopo aver preso parte a vari riti iniziatici l’alchimista gli presenta sette persone, le più potenti della Terra, che, insieme a loro, rappresentano le nove concezioni di vita indicate dall’Enneagramma della personalità. Insieme dovranno raggiungere la Montagna Sacra, dove vi sono nove saggi che conoscono il segreto dell’immortalità.


 


Recensione:

“Questa è la vera libertà, essere capaci di uscire da se stessi, attraverso i limiti del piccolo mondo individuale per aprirsi all’universo.”

Un’enciclopedia del surreale, non saprei come meglio descrivere quest’opera di una potenza visiva inaudita. Penso che sia anche impossibile cercare di comprendere ogni fotogramma di questa pellicola, dovrebbe essere studiata nei minimi dettagli, insieme alla biografia di quel genio che l’ha creata. Jodorowsky, grazie di esistere.

Il film parte nell’alba dei tempi, dove vediamo l’inizio della vita, simboleggiato ovviamente da uno scimpanzé e subito dopo… Gesù, o meglio qualcuno che gli assomiglia tremendamente, che simboleggia la nascita della nostra società. Iniziando a vagare fino ai giorni nostri possiamo notare una fortissima critica alla religione, di quello che è diventata, una religione che si è letteralmente prostituita al dio denaro, dove la stessa figura di Cristo verrà usato come calco per creare souvenir.

Tramite un’infinità di scene grottesche presenti soltanto nella prima mezz’ora di film che è possibile definire la base della piramide o i piedi della montagna, se volete, veniamo a conoscenza dell’Alchimista, interpretato dallo stesso Jodorowsky. Lui sarà la guida del nostro viaggio attraverso il tempo e lo spazio, una guida spirituale che ci mostra tramite delle metafore, sempre grottesche, tutto il marcio dell’umanità.
Questo percorso è il centro della nostra scalata verso la vetta.

Finite le presentazioni di altrettanto particolari personaggi, ognuno rappresentate un Pianeta diverso con relativo peccato e definiti i più potenti della Terra, insieme a Gesù e al regista si imbarcano verso una misteriosa isola dove vi è questa famosa “Montagna Sacra”. Infatti scaleranno letteralmente una montagna, non senza diverse difficoltà e prove per testare la loro purezza. 
Da questo momento in poi, se non avete visto il film e non volete rovinarvi il finale, smettete di leggere ora, ve lo consiglio.

Arrivati sulla vetta alla ricerca del segreto per l’immortalità Jodorowsky li attende per compiere lo sfondamento di quarta parete più bastardo, infimo, ma allo stesso spettacolare, della storia del cinema.
Una sola frase: “Zoom indietro”. Una sola frase per farci comprendere che eravamo noi a compiere una prova, era lo spettatore a dover compiere questo viaggio, chi conosce la psicomagia tanto cara al regista lo avrà immaginato sin dall’inizio.

La psicomagia non è nient’altro che vedere le cose da un’altra prospettiva, una guarigione che è completamente finta, un placebo di cui entrambe le parti sono a conoscenza, ma riesce comunque ad ingannare il cervello. Come questo film.

Da far vedere nelle scuole. Pura arte.

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Recensione approfondita di ShivaProduzioni:

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

3 Risposte a “La Montagna Sacra – Scheda Film”

  1. Come mai è in ligua originale? Io l’ho trovato in italiano.
    Sempre di Jodorowski dovrebbe essere interessante anche “El topo”

    1. Credo perché questa è la versione integrale. Non so perché ma ai tempi in Italia venivano distribuiti i film sempre tagliati, non necessariamente per motivi di censura, li tagliavano e basta: come L’ angelo sterminatore (una decina di minuti), e Onibaba (una mezz’ ora circa).

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