Titolo: Liza, the Fox-Fairy
Anno: 2015
Regia: Károly Ujj Mészáros
Paese: Ungheria
Trama: Liza è un’infermiera alla ricerca del grande amore. Il suo unico amico è lo spirito di un pop idol giapponese che la vuole tutta per sé. Così, per evitare che la ragazza incontri l’uomo della sua vita, la trasforma in una volpe-fata. Riuscirà Liza a liberarsi della sua maledizione?
Recensione: Produzione ungherese con forti influenze folkloristiche giapponesi che rendono il film assurdo, imprevedibile e incredibilmente interessante. Si tratta di una commedia nera, con influenze fantasy e tinte drammatiche, una fusione impensabile ma che funziona alla grande in questo caso.
La nostra protagonista è Liza, un’appassionata di letteratura giapponese che sogna di trovare il vero amore nel giorno in cui compie 30 anni, come nel suo romanzo preferito, e invece troverà soltanto una scia di morti causate da “incidenti” per colpa di una maledizione. La morte in questo film non sarà rappresentata dal tipico cupo mietitore o da un angelo della morte, proprio no, sarà personificata da un cantante giapponese degli anni 70 vestito in modo ridicolo e che canterà di continuo canzoni tipiche di quegli anni. Madonna, che epicità.
Un film così geniale e originale non poteva non essere supportato da una fotografia altrettanto geniale dove i complimenti al regista (nel suo primo lungometraggio) si sprecano e che ha meritatamente vinto premi in tutto il mondo.
E’ una favola oscura a tutti gli effetti dove non mancheranno le risate, sia nei momenti grotteschi, sia in scene dove l’umorismo è velato, tagliente e quasi nascosto.
Guardatelo e non ve ne pentirete.
Uno dei film più surreali e poetici visti di recente, con delle intuizioni visive sbalorditive. Consigliatissimo