Mum & Dad – Scheda Film

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Titolo: Mum & Dad

Anno: 2008

Regia: Steven Sheil

Paese: Inghilterra


Trama:  Mamma e papà, e i loro figli adottivi, Birdie ed Elbie, lavorano in aeroporto. La famiglia vive con tutto quello che recuperano dalle stive, uffici e alberghi, tra cui un flusso costante di lavoratori passeggeri che popolano il centro commerciale senz’anima dell’aeroporto. Quando Lena, una giovane donna polacca addetta alle pulizie, fa amicizia con Birdie, si fa trascinare in un mondo da incubo di torture, omicidi e perversioni. Imprigionata in una casa di periferia degli Orrori e designata come “Una delle ragazze di Mamma”, l’unica opzione di Lena sembra essere quella di diventare parte della famiglia e di unirsi a loro nella loro follia, o morire.



Recensione: Pochi soldi, idee perverse e ottima recitazione sono tutti gli ingredienti principali di questo film, un piccolo capolavoro che non sarà facile da digerire. Ne sono rimasto colpito soprattutto perchè non mi aspettavo minimamente tutta questa dose di perversa violenza. Alcune scene vi rimarranno impresse sicuramente per giorni.
La recitazione del padre è qualcosa di rivoltante, questa volta l’aggettivo è usato in maniera positiva per fortuna, lo odierete tantissimo per la sua bravura.
Il concetto di famiglia dell’orrore, iniziato con “Non aprite quella porta” verrà portato all’estremo.
Come ciliegina sulla torta ci aggiungo che non solo è stato fatto con due spicci, ma anche girato in appena 17 giorni ed è ispirato a fatti reali. Infatti Frederick West e Rosemary Letts furono una coppia di killer che uccisero 12 ragazze in un modo simile a quello del film, ma ne parleremo magari un giorno in maniera più approfondita nella nostra rubrica sui serial killer. Complimenti agli inglesi.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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