Titolo: Pieles
Anno: 2017
Regia: Eduardo Casanova
Paese: Spagna
Trama: Gli individui sono determinati nelle loro relazioni sociali dal loro stesso corpo. Se si è deformi, ad esempio, si tende a nascondersi, a stare in disparte e a relazionarsi solo con persone con lo stesso problema. Questo è ciò che accade a Samantha, che ha il sistema digestivo sottosopra, ma anche a Laura, nata senza occhi, o ad Ana, una donna dal volto distorto. Figure solitarie, lottano per trovare un proprio posto nel mondo in una società che emargina il diverso.
Recensione: Siamo molto probabilmente di fronte ad un nuovo grande regista, un’opera prima che sconvolge per la sua bellezza e per i suoi significati profondi, a soli 26 anni è un’impresa che pochi possono vantare. Dico spesso in questi casi che è un regista da tenere d’occhio, informandosi periodicamente sulla sua carriera, ma in questo caso credo proprio che sarà lui a farsi tenere d’occhio, visto che è riuscito a farsi produrre questo lungometraggio da Alex de la Iglesia e da Netflix.
Il film è diviso in vari episodi che si intrecceranno formandone uno solo, un po’ come nel poster in cui vediamo tutte le deformità fondersi in un solo gigantesco miscuglio.
Ogni episodio ci narra la storia di una persona affetta da deformità, intese sia a livello fisico sia a livello mentale. Guardandolo puramente con superficialità quello che salta all’occhio sono, ovviamente, gli effetti speciali grotteschi fatti benissimo di cui la pellicola è piena. Abbiamo la donna con l’ano al posto della bocca, facce sfigurate in ogni modo, una ragazza senza occhi che sostituisce quel vuoto con dei diamanti e tanto altro.
Se invece lo si vuole guardare con meno superficialità è inevitabile vederci una critica nella società che mette sempre più in primo piano l’aspetto esteriore. La deformità nel film non è intesa solo come un qualcosa che ti isola o ti fa fuggire dalla società, anzi, abbiamo personaggi che hanno un feticismo verso persone deformi, abbiamo personaggi che vogliono diventare veri e propri freaks come il ragazzo che vuole togliersi le gambe e diventare una sirena… idea che sarà nata nel regista da South Park, ne sono quasi certo. Comunque il punto è sempre quello, l’esteriorità che non viene accettata. In modo grottesco all’inverosimile, certo, ma pur sempre un messaggio che arriva allo spettatore, sempre se le risate riescono ad essere accantonate un solo attimo per lasciar spazio al dramma della vicenda e all’empatia, durante la visione.
La regia è perfetta, il giovane regista aveva da tempo in mente questo film, aveva persino creato un cortometraggio di 3 minuti con un personaggio che ritroveremo qui, donna con il culo sulla faccia.
Non ha sbagliato nulla, tutto perfetto, dalle inquadrature, alla scelta degli attori e all’uso dei colori che alternano un rosa e un viola pastello che rendono il tutto prettamente surreale.
Merita un posto tra i migliori film weird di sempre, anche se, a differenza degli altri film in classifica, il messaggio di fondo è chiaro e forte. Siate voi stessi, anche se il voi stessi è diventare una sirena o curarsi delle ustioni che vi fanno assomigliare a Freddy Krueger
Grandissimo esordio.
Scherzi? Io sono uno di loro…no…mettimi giù subito…l’apocalisse sta arrivando …
Mi ha sconcertata, l’ho adorato dall’inizio alla fine e poi sono andata a guardarmi tutti i suoi corti. Fantastico, aspetto con ansia altri suoi progetti.
Stupendo
Veramente bello
Sopravvalutato
Film da guardare…il vostro sito è veramente fonte di spunto per trovare sempre cose nuove….orridi anche i commenti.