Terror Take Away – Scheda Film


Titolo: Terror Take Away

Anno: 2018

Regia: Alberto Bogo

Paese: Italia


Trama: Un imprenditore milionario, inventore della catena di pizzerie “Tinto’s Pizza”, decide di organizzare una competizione fra 5 persone che hanno trovato un biglietto fortunato in uno dei suoi prodotti. La gara avrà luogo nella sua villa e al vincitore andrà in premio un ambito posto di lavoro a tempo indeterminato. Una leggenda metropolitana riguardante un porta pizza assassino rovinerà la competizione.


 

Recensione: Questa è una recensione speciale, per la prima volta dopo quasi tre anni dall’apertura del sito siamo stati invitati a recensire una pellicola in anteprima, cioè non ancora uscita ufficialmente. Ne siamo orgogliosi, ma ovviamente non per questo la nostra analisi sarà di parte, vi parleremo oggettivamente e soggettivamente di ogni pro e contro, come sempre, resta il fatto che ringraziamo di cuore tutto il cast di Terror Take Away per questa opportunità.

In Italia il cinema horror, o si dovrebbe dire cinema e basta, non se la passa egregiamente come un tempo, questo è risaputo da tutti. Ultimamente non mancano però film che cercano di risollevare questa situazione, puntando su trame innovative e sfruttando i problemi che si ritrova ad affrontare oggi l’Italia in chiave autoironica. Terror Take Away fa proprio questo: ci propone una trama demenziale, ci unisce una critica sociale non troppo velata e allo stesso tempo ci mostra un genere che qui non ha mai trovato un suo posto ben definito, ovvero la commedia horror.

La “Tinto’s Pizza” è una catena di pizzerie milionaria che decide di organizzare un concorso in stile Fabbrica di Cioccolato. Dei clienti fortunati troveranno dei biglietti d’oro all’interno del loro acquisto e dovranno sfidarsi in delle prove per riuscire ad ottenere un posto di lavoro. Già da questo incipit possiamo dedurre che il film sia più intelligente di quanto sembri a primo impatto, aggiungiamoci la trasformazione in puro slasher da parte di un fattorino assassino e siamo di fronte ad un prodotto notevole che riesce ad intrattenere a dovere.

La recitazione e la sceneggiatura non sempre rimangono fluide, spesso i dialoghi sono macchinosi e poco realistici. Questo difetto viene alleviato proprio dal non prendersi seriamente, vedere una commedia all’italiana così nera è una tale gioia che tutti i difetti tecnici passano in secondo piano. Aggiungiamoci una favolosa performance di Andrea Benfante, che ho letteralmente adorato in ogni scena, e anche la questione dei luoghi comuni presenti al suo interno può benissimo essere sorvolata. Ciò su cui non ho potuto sorvolare è il feticismo del regista, uno shottino ogni inquadratura di piede femminile e uscirete dai cinema in coma etilico.

La passione “Tarantiniana” in tutto il suo splendore.

Scherzi a parte, è un film divertente, pieno di sangue e puramente all’italiana nel modo meno negativo possibile. Proprio per questo potrebbe essere visto dai neofiti del genere come puro trash, chi è invece abituato alle commedie slasher non potrà fare a meno di sorridere ed essere speranzoso verso un futuro non più grigio per l’horror italiano.

Potrete giudicare voi stessi quando uscirà e di sicuro non accontenterà tutti i palati, ricordatevi però che si tratta comunque di un film con protagonista la pizza e un fattorino che vi ucciderà se non gli darete una mancia. Sarà per questo che è stato ambientato a Genova? Chi lo sa, comunque pretendo il sequel ambientato a Napoli.


P.S. Resuscitate Andrea, vi prego!

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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