Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza – Scheda Film


Titolo: Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza

Anno: 2014

Regia: Roy Andersson

Paese: Svezia, Germania, Norvegia, Francia


Trama: La pellicola inizia descrivendo 3 diversi incontri con la morte, per poi basarsi sulla storia di un venditore ed un’altra persona affetta da ritardo mentale, che intraprendono un viaggio al fine di vendere finti denti da vampiro, sacchetti che, se premuti, emettono risate, ed una strana maschera da anziano. Un percorso fatto di incontri e situazioni inaspettate che diventano strumento per offrire un punto di vista originale sulla società attuale.



Recensione: Una riflessione sulla vita e la monotonia ed una critica alla mancanza di empatia nella società moderna, un piccione seduto sul ramo riflette sull’esistenza è questo.

Il film inizia con la morte di tre persone, accompagnate da un’indifferenza generale, con la mancanza di quello che i greci chiamavano sympatheia. Con questa premessa penserete di veder cadere il film in banale cinismo, ma in realtà sarà sempre e solo pura e semplice indifferenza, cosa ancora peggiore a mio avviso.

La morte di queste tre persone crea situazioni davvero grottesche, quasi comiche, più di tutti il passeggero del traghetto morto con una consumazione pagata, al personale e ai passeggeri sembra importare di più smaltire il cibo ordinato che rimuovere il corpo in maniera dignitosa.

In tutto il film i personaggi riceveranno delle chiamate e daranno condoglianze banali all’interlocutore utilizzando sempre le stesse parole, senza cambiare l’espressione apatica che porteranno sul viso per tutto il tempo.

Un aspetto fondamentale della vita è il lavoro, è necessario e per la maggior parte delle persone è noioso e ripetitivo, ma il regista ha preso il lavoro più monotono e poco gratificante secondo il mio avviso e no, non è lavorare all’ikea. Quelli che forse possiamo definire i protagonisti sono due venditori di “scherzi” che cercano di vendere i loro prodotti a negozi, privati, bar, utilizzando sempre le stesse esatte parole, senza mettere mai un’espressione umana sul viso o del sentimento nel tono della voce. Paradossalmente questo sarà l’unica vicenda che mostrerà un po’ di dramma, con una lite tra i due soci, seguita da una rappacificazione in cui mostrano vera emozione, l’unica cosa che spezzerà l’indifferenza dei personaggi.

Non è un film per tutti, a causa della ripetitività delle battute e delle scene potrebbe sembrarvi noioso, come la scena della lezione di tip tap, che sembra non finire mai, ma tenete a mente che è questo che vuole rappresentare, la noia e l’apatia.

Per me è stato una sorpresa, un capolavoro che a fine visione mi lascia con un senso di fierezza di averlo tradotto e reso disponibile a tutti gli appassionati.
Spero apprezziate e ovviamente spero anche che vi abbia convinto a vederlo, merita in modo assoluto la visione.

Pubblicato da Annie

Amante dell'arte, della letteratura e del cinema. Adoro tutti sottogeneri dell'horror, con una spiccata preferenza per i più violenti ed eccessivi, ma difficilmente ne vengo turbata. Sfrutto Jeff quotidianamente per procurarmi la mia dose di horror e lo costringo a vedere cose che darebbero fastidio a qualsiasi essere umano normale. Insofferente a qualsiasi influenza, ho una mia opinione e non ho paura di mostrarla.

2 Risposte a “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza – Scheda Film”

  1. L’ho visto qualche anno fa. All’inizio l’ho trovato originale e grottesco ma col passare dei minuti la noia è notevolmente salita e non ricordo se l’ho finito di vedere.

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