Titolo: Violence Voyager
Anno: 2018
Regia: Ujicha
Paese: Giappone
Trama: Dopo una cerimonia scolastica di fine anno, Bobby, un ragazzino americano, decide di andare con Akkun sulle montagne appena fuori dal loro villaggio, in un posto perfetto per fare da base segreta. Lungo la strada, però, i due si fermano in un misterioso parco divertimenti, da cui non riescono più ad andare via. Finendo insieme ad altri bambini catturati e tenuti prigionieri in quel luogo, scoprono che il signore del parco è un uomo di nome Koike, che usa la struttura per catturare prede umane da dare in pasto a suo figlio Takashi.
Recensione: Non ha una trama particolarmente geniale, ma la tecnica d’animazione utilizzata da questo misterioso regista, chiamato semplicemente Ujicha, non può e non deve passare inosservata. E’ qualcosa di unico che spero continuerà ad utilizzare, magari con storie ed una caratterizzazione dei personaggi migliori. Le scene estreme ci sono, non raggiungiamo certamente i livelli di Screamerclauz o David Firth, però sono molto godibili e l’atmosfera malsana è percepibile in quasi tutta la pellicola. Ho apprezzato particolarmente il fatto che parta come un prodotto per bambini, l’horror è inizialmente impercettibile, poi pian piano preme sull’acceleratore e diventa qualcosa di folle che le parole non possono descriverlo. Lo consiglio per chi cerca qualcosa in più rispetto alle solite tecniche d’animazione, questa in particolare è chiamata “gekimation”, che non avevo mai sentito prima d’ora. Non vedevo un prodotto così originale da quell’opera d’arte sconosciuta che è “La Casa Lobo”. Non ve ne pentirete di recuperare entrambi.