Titolo: Cub – Piccole Prede
Anno: 2014
Regia: Jonas Govaerts
Paese: Belgio
Trama: Sam, un dodicenne fantasioso, va in campeggio nel bosco con la sua squadra di scout. Insieme agli altri lupetti e al leader del gruppo, Sam si ritrova in una foresta oscura, dove vivono anche un bracconiere psicopatico e il suo piccolo aiutante mascherato. Quello che i compagni di avventura ignorano è che il bracconiere ha disseminato in tutto il bosco trappole tanto ingegnose quanto letali.
Recensione: Costruzione semplice ed efficace in questa pellicola belga, sono rare le pellicole horror che riescono con temi trattati migliaia di volte a non dare quella sensazione di già visto, tipica degli slasher a mio parere. Questo non è uno slasher normale, non solo viene ispirato dai classici risalenti agli anni 70, ma vengono mischiati sapientemente elementi del folclore europeo ad una storia che di fiabesco non ha nulla rendendola unica.
Il bosco è stato sempre il teatro perfetto dei film in cui c’è un killer e un numero svariato di vittime, per molti sarebbe da scartare a priori un film del genere nel 2014, eppure fareste uno sbaglio madornale. Come ho già detto la costruzione è il punto forte, ogni aspetto tecnico è curato benissimo per essere una produzione indipendente ed un debutto cinematografico, ma soprattutto le tempistiche nel quale accadono le azioni sono studiate e precise. L’inizio lento, la caratterizzazione dei personaggi, la rivelazione dell’assassino, ogni cosa ha suo tempo, che sia 30 minuti o 30 secondi, tutto calcolato e bilanciato per non annoiare lo spettatore e far scorrere il meglio possibile la trama. Il finale forse scade nel banale, ma non mi sento di criticarlo troppo, non c’erano poi tanti modi per finirlo e apre la scena anche ad un sequel. Personalmente preferirei lasciarla un’opera singola. Promosso.
Super Belgio Horror grandissimo film