Titolo: Solo Dio Perdona – Only God Forgives
Anno: 2013
Regia: Nicolas Winding Refn
Paese: Francia, Danimarca
Trama: Sullo sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian, proprietario con il fratello Billy di un club di boxe thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. Il fratello maggiore stupra e uccide una prostituta minorenne e viene a sua volta ucciso. L’uccisore del fratello, padre della ragazza minorenne, viene accoltellato da un poliziotto in pensione, Chang, detto Angelo della vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Nel frattempo arriva a Bangkok Crystal, madre di Julian e di Billy, per vendicare la morte del figlio.
Recensione: Il cinema di Refn è un cinema ermetico, di poche parole, raccontato da sguardi, immagini e colori, in questo film si nota tantissimo. Il regista ha infatti iniziato a far cinema per le sue difficoltà ad esprimersi causate dalla balbuzie che aveva da giovane, questo si può notare in gran parte della sua filmografia. L’aver voluto relativamente poco budget gli ha permesso di poter operare liberamente senza imposizioni di alcun tipo.
I dialoghi sono pochi e spesso superflui, infatti quando parlano i thailandesi non sono nemmeno doppiati, questo ha il duplice effetto di far comunicare gli attori con lo sguardo e aggiungere realismo alla storia. Tutta la pellicola è iper-realistica, a partire dalla trama che ci immerge nella malavita di Bangkok, fino alle scene violente con ottimi effetti speciali in cui vengono attuate vendette e controvendette.
La regia è curatissima e riflette le emozioni del regista, i giochi di luci e colori si mescolano perfettamente.
Chi critica la lentezza dovrebbe semplicemente cambiare tipologia di film, è un capolavoro sotto ogni punto di vista.