Titolo: Conspirators of Pleasure
Anno: 1996
Regia: Jan Švankmajer
Paese: Repubblica Ceca, UK, Svizzera
Trama: Mr. Pivoňka vive da solo in un condominio nella città di Praga. Una mattina si reca dal giornalaio locale, Mr. Kula, e compra delle riviste pornografiche; tornato a casa si mette a sfogliarle per poi chiudersi in un armadio. Poco dopo suonano alla porta, Mr. Pivoňka esce dall’armadio e va ad aprire: si tratta della postina, Mrs. Malkovà, che gli consegna una lettera minatoria. Mrs. Malkovà si nasconde quindi dietro una vecchia scrivania al piano terra e prendendo un pezzo di pane lo riduce in tante piccole palline di mollica che raccoglie in una gavetta e porta con sé. Intanto Mr. Pivoňka esce di casa per comprare degli ombrelli, nel negozio incontra il capitano della polizia Beltinsky. Tornato a casa, Mr. Pivoňka prende un pollo che teneva in casa e chiede alla sua vicina, Mrs. Loubalová, di sgozzarlo; fatto ciò lo cucina. Intanto si scopre che Mr. Kula è segretamente innamorato della giornalista Anna Wetlinskà, moglie di Mr. Beltinsky, e sta costruendo un macchinario che utilizzerà per praticare autoerotismo mentre guarda il notiziario.
Recensione: Conspirators of Pleasures è un film che all’apparenza sembra non-sense fino a metà circa, ma poi si comincia a capire una specie di “””trama”””, che collega i sei protagonisti. I protagonisti portano avanti la ricerca del piacere, non necessariamente sessuale in alcuni di loro, con feticismi e attrezzature per così dire stravaganti. Questa è l’unica cosa che lega i protagonisti, dato che la maggior parte di loro interagisce quotidianamente con gli altri senza neanche immaginare le stranezze di cui sono capaci. Si potrebbe pensare che i loro feticismi rendano i personaggi peculiari e unici, ma non è così, poichè ad un certo punto se le scambieranno quasi. Anche in questo film il regista utilizza la tecnica della stop-motion, che rende alcune situazioni ancora più disturbanti e surreali. Ah il film è del tutto privo di dialogo, neanche saprei come chiamare i personaggi se non identificandoli con il loro lavoro (l’edicolante, la postina, la giornalista…)
Posso dire che il film è godibile o sembra una brutta battuta?