Marebito – Scheda Film

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Titolo: Marebito

Anno: 2004

Regia: Takashi Shimizu

Paese: Giappone


Trama: Masuoka, un cameraman freelance sofferente di depressione, rimane folgorato da un video trasmesso in tv, in cui un uomo si suicida nella metropolitana, davanti a decine di persone. Masuoka nota come gli occhi della vittima, un istante prima di togliersi la vita, riflettano una sensazione di terrore puro, la paura che colpisce chi sa di stare per morire. Il desiderio ossessivo di saperne di più su questa paura convince Masuoka a ispezionare la labirintica zona sotterranea della città, abitata, secondo alcune voci, dai Dero, mostruose creature mitologiche.



Recensione: Ora capisco il perchè questa pellicola si trovi in moltissime top 10 riguardanti i migliori j-horror.
Il regista, diventato famoso per Ju On, proprio mentre sta dirigendo l’ancora piú famoso remake americano The Grudge, crea questa pellicola dalla trama affascinante in appena 8 giorni.
Un cameraman depresso resta ossessionato dalla ripresa di un suicidio, in particolare dagli occhi dell’uomo che sembrano spaventati o che stanno avendo una visione poco prima di trafiggersi il volto con un pugnale.

Alla ricerca di questa sensazione da voler vedere con i propri occhi si imbatte nel sottosuolo di Tokyo, simile all’inferno, dove inizia un percorso Dantesco. Qui trova un vagabondo che lo avverte della presenza di strane creature chiamate Dero, poi si imbatte nell’uomo morto nel video che sembra non saper o non ricordare di essere deceduto ed infine una ragazza nuda, addormentata nella rientranza di una montagna e legata alla roccia con una catena. Il viaggio nella follia continuerà anche nel mondo reale visto che porterà a casa sua la misteriosa ragazza e scoprirà che si nutre esclusivamente di sangue.
I riferimenti del film sono molteplici, in particolare quello riguardante “Le montagne della follia” di Lovecraft e la storia di Kaspar hauser.

Vorrei poi soffermarmi sui dialoghi, pochi e spesso fuori campo, rappresentano per lo più i pensieri del protagonista, rovinati tremendamente dal doppiaggio italiano. Mi pento tantissimo di non averlo visto in lingua originale ed è in momenti come questi che sono in parte felice che certi film non abbiano una distribuzione italiana per poi essere stuprati in questo modo.

Nel finale la pellicola non risolve il mistero della ragazza, ma ci dà diverse interpretazioni.
La prima è quella più ovvia, e secondo me anche la più plausibile, ovvero si è immaginato tutto per l’aver smesso di assumere psicofarmaci e in particolare il Prozac. Poi c’è la teoria che tutto sia un enorme metafora simbolica, la ragazza trovata è semplicemente la rappresentazione di sua figlia maltrattata per anni, dato che la moglie accenna alla sua scomparsa più di una volta.

In conclusione bellissimo film, lento e angosciante, riesce addirittura a trasmettere qualche brivido e dimostra che con una buona storia in mente e pochissimo budget/tempo si possano creare dei piccoli capolavori.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

Una risposta a “Marebito – Scheda Film”

  1. Non so quanto avrebbe fatto la differenza in lingua originale, Tsukamoto non è che abbia proprio una bellissima voce 🙂 Però magari con l’ abitudine ad ascoltarlo nei suoi film, stona meno del doppiaggio.
    Anche a me era piaciuto molto questo film, lo ritengo un ottimo horror psicologico, troppo sottovalutato, forse (come Suicide Club) soffre di una mancanza di elasticità di classificazione da parte del pubblico che si aspettava di vedere un j-horror canonico, conoscendo il regista.

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