Titolo: The Experiment – Cercasi Cavie Umane
Anno: 2001
Regia: Oliver Hirschbiegel
Paese: Germania
Trama: Tarek sta leggendo i giornali seduto nel suo taxi. Un annuncio pubblicitario cattura la sua attenzione: cercasi partecipanti per test scientifico, 2000 euro per 14 giorni, esperimento in un finto penitenziario. Convinto di avere per le mani uno scoop, Tarek telefona al giornale per cui lavorava in passato per proporre un servizio. Tarek accetta di partecipare all’esperimento che prevede una simulazione di ruoli all’interno di un finto penitenziario. Installa una microtelecamera nella montatura degli occhiali e si mescola ai concorrenti.
Recensione: Ispirato liberamente dallo “Stanford Prison Experiment” questo film è una dimostrazione di quanto poco ci voglia a far scatenare la bestia che ha dentro ogni uomo con conseguente perdita di ogni valore o morale. In questo caso con un esperimento dove vengono selezionati 20 uomini di ceto medio, senza nessuna predisposizione alla perdita di autocontrollo, e vengono divisi in guardie carcerarie e detenuti. Ben presto, come si può facilmente immaginare, la situazione degenera e la finta prigione sembrerà più vera che mai.
All’inizio sembra tutto normale, molti lo fanno per la ricompensa in denaro, non hanno mai preso in considerazione di prendere seriamente la loro momentanea situazione. I detenuti scherzano con le guardie, li trattano come loro pari, scherzano tra loro e sembra andare tutto bene.
Poi l’atteggiamento delle guardie cambia drasticamente, comincia un lieve abuso di potere che degenera sempre di più, fino al punto che nemmeno le regole dell’esperimento vengono rispettate, umiliando i detenuti e praticando violenza psicologica e fisica.
In tutta la pellicola si respira un clima di realismo esagerato, guardandolo poi con il pensiero che tutto questo sia realmente accaduto negli anni 70 amplifica maggiormente la sensazione.
Seguiamo passo per passo il crollo psicologico del protagonista, viviamo la sua vergogna nel pulire i cessi con la sua casacca come se fosse la nostra, viviamo la sua claustrofobia mentre viene isolato come se ci fossimo noi lì dentro insieme a lui. Quando un film riesce a farti provare una simile empatia, allora bisogna prendere in considerazione di definirlo capolavoro nel suo genere.
Un film da vedere non solo con gli occhi, per riflettere soprattutto su noi stessi. Cosa avremmo fatto noi in una situazione del genere? Come ci si può sentire a diventare improvvisamente schiavi di un mondo che fino a pochi attimi prima nemmeno esisteva? E’ davvero così semplice perdere la propria identità quando ti viene affidato un particolare ruolo dove è facile fare quello si vuole e trasformare un esperimento scientifico in un bagno di sangue?
Per concludere ho letto che ne è stato fatto un remake, non che la cosa mi sorprenda visto che gli USA devono sempre scopiazzare, ma in questo caso si tratta di una grossa produzione, riuscita in modo perfetto poi, come si può pensare di poter fare di meglio? Non so se lo vedrò, ma dubito fortemente sia possibile battere l’angoscia presente qui, 2 ore di puro stress emotivo.
lo vidi parecchio tempo fa e non posso fare altro che consigliarlo davvero un bel film da vedere e rivedere!