Titolo: Resident Evil
Anno: 2002
Regia: Paul W. S. Anderson
Paese: USA, Regno Unito, Germania, Francia
Trama: In un complesso ipertecnologico denominato “l’Alveare” vengono condotti bizzarri esperimenti finalizzati allo sviluppo di nuove armi batteriologiche. Quando una di queste viene accidentalmente rilasciata nell’edificio il computer centrale blocca automaticamente tutte le uscite, sigillando al suo interno le cavie e i tecnici del laboratorio. A questo punto entrano in scena Alice e il suo team di soccorso, una squadra speciale dell’esercito fra cui spiccano la letale Rain. I tre hanno il compito di penetrare nel complesso per scoprire cosa sia accaduto ma, una volta all’interno, si troveranno faccia a faccia con un’orda di zombie sanguinari e creature mutanti.
Recensione: Oggi vi parlo con il cuore in mano della saga che mi ha avvicinato all’horror, anche se horror in fondo non è, che non saranno i film di zombie migliori al mondo (anzi), ma a cui ripenso e riguardo con molto piacere: Resident Evil. Soprattutto il primo della saga, visto alla tenera età di 11 anni e che all’epoca mi è sembrato una figata pazzesca. Non preoccupatevi, riguardandolo mi sono accorta di aver avuto torto, ma non riesco comunque a considerarlo un brutto film.
La trama è banalotta, c’è un incidente con un’arma batteriologica che riesce a riportare in vita i morti e il sistema di sicurezza supertecnologico, la Regina Rossa, attua un piano d’emergenza leggermente esagerato: sigilla le uscite e stermina tutti gli esseri viventi presenti nella struttura. La protagonista, Alice, si sveglia dopo una brutta caduta in una villa dell’Umbrella con pochissimi ricordi, molto recenti (cosa che verrà spiegata solo nell’ultimo film, uscito da poco nelle sale italiane) e verrà inviata insieme a dei militari a cercare la causa della reazione della Regina Rossa.
La protagonista è interpretata da Milla Jovovich e sinceramente non avrei scelto nessun altro, mi sembra perfetta per essere un’eroina durante un’apocalisse Zombie, fredda e composta, pochissime volte si lascerà sopraffare dai sentimenti e con una preparazione militare alla lotta a mani nude e l’uso delle armi da fuoco. Gli altri personaggi sono trascurabili, sono soldatini sacrificabili, ma in fondo il punto forte di questi film non è mai stata la caratterizzazione. E’ tratto da una saga di videogiochi, ma si distacca quasi completamente, rimangono solamente alcune piccole similitudini.
La forza della saga è Alice stessa, attorno a cui si muove tutto il film, l’unica che sa la verità, o almeno una parte, dell’Umbrella, che nasconde la malvagità delle sue azioni con false promesse alla popolazione mondiale “Ehi, abbiamo scatenato un virus implacabile da cui nessuno si può salvare, ma non vi preoccupate, troveremo una cura :)”.
Gli zombie sono sempre stati criticati, soprattutto quelli dei sequel, perchè ritenuti troppo veloci, troppo intelligenti, e altre stupidaggini, ma se seguite tutta la saga capirete che non sono semplici zombie, forse solamente all’inizio, ma che mutano per adattarsi, o addirittura vengono mutati dalla malvagia azienda stessa per diventare più resistenti e più letali.
Questo è un mio pensiero dettato dalla nostalgia e dal sentimento, liberi di dissentire, ma tutti abbiamo qualcosa della nostra infanzia che amiamo ancora, pur rendendoci conto che sia di dubbia qualità.
una sola parola per sto film: Noia!!