Titolo: Beyond the Gates
Anno: 2016
Regia: Jackson Stewart
Paese: USA
Trama: Due fratelli da tempo lontani si riuniscono nel negozio di video del padre da poco scomparso per liquidarne la proprietà e venderne i beni. Mentre si muovono all’interno del locale, trovano un gioco da tavolo chiamato “Beyond the Gates” che contiene un misterioso legame con la scomparsa del padre e che ha letali conseguenze per chiunque vi giochi.
Recensione: Beyond the Gates è una piccola perla che omaggia il cinema anni ’80 mettendo al centro del film un gioco VCR.
John e Gordon sono due fratelli che non si frequentano più da anni. Tornano entrambi nella vecchia videoteca del padre ormai scomparso e si ritrovano tra le mani una marea di cianfrusaglie vintage, tra le quali Beyond the Gates, un gioco VCR. I due ragazzi e Margot, la ragazza di Gordon, decidono di dargli un’occhiata, ma capiscono di avere tra le mani qualcosa di molto pericoloso.
Leggendo la trama penserete che è una cazzata, una scopiazzatura di Jumanji, ma guardandolo vi ricrederete, come mi sono ricreduta io. Lo ammetto, traducendolo non mi ha preso per niente, ma guardarlo interamente è diverso, coinvolge lo spettatore anche grazie a delle scene molto simpatiche. La forza del film è il suo non prendersi sul serio, libero dalle pretenziosità che possono rovinare i film indipendenti, riesce ad intrattenere, appassionare, voler proseguire in quel gioco con la morte. Questa giocosità permette al film di avere degli effetti cartooneschi senza essere trash, con schizzi di sangue esagerati durante le morti in stile “voodoo”, capirete cosa intendo e lo amerete.
Dobbiamo sempre pensare che è un film “low budget”, non aspettatevi una regia eccezionale, ma quello che fa lo fa bene e non pensiate che è poco, dato che lì fuori ci sono registi mediocri con budget altissimi che producono lavori che non superano la sufficienza.
Annie hai fatto una grandissima recensione per questo bellissimo film che omaggia il cinema anni ’80 complimenti. Mi ha intrattenuto per tutta la durata, l’ho adorato tantissimo questo film.
Deliziosamente anni ’80.
Carino dai, la faccia i Graham Skipper è in eterno sguardo horror!
E’ nato con gli occhi sgranati mi sa! Ha fatto anche the mind’s eye nel 2015, la copertina incuriosisce…e Almost human nel 2013 li conoscete?
Grazie per il vostro sito, una luce dentro al tunnel!
Un appunto sul finale, perchè hai tradotto qualcosa degli anni 80 con vintage?