Titolo: Behind The Mask
Anno: 2006
Regia: Scott Glosserman
Paese: USA
Trama: In un mondo dove i celebri serial killer dei film slasher sono reali, la giornalista Taylor Gentry e i suoi due cameraman sono intenti a documentare le gesta di Leslie Vernon, aspirante serial killer intenzionato a farsi un nome come i suoi predecessori.
Recensione:In un universo in cui tutti i killer dei più famosi film horror sono reali un giovane assassino cerca di emergere. Concede ad una giornalista di filmarlo mentre prepara il suo primo omicidio.
Ci troviamo davanti ad un’idea totalmente originale, ma che all’inizio non si riesce a comprendere nella sua interezza. Inizialmente siamo in una situazione tipo “Il Cameraman e L’Assassino”, mentre seguiamo la preparazione del nostro protagonista, Leslie, ma andando avanti si comincia a notare che ogni minimo dettaglio pianificato dal killer sembra un clichè di un qualsiasi slasher, cosa poi confermata dalla scelta super stereotipata di una ragazza “survivor”, categoricamente vergine e all’apparenza goffa. In parole povere Behind the Mask è uno slasher dal punto di vista dell’omicida, che a quanto pare non agisce per pura e semplice follia, ma grazie a meticolose preparazioni, una pianificazione così sistematica da spingere le sue vittime a comportarsi nel modo che più lo aggrada.
Già a metà film mi sono resa conto di avere davanti un capolavoro che ha rivoluzionato il mio modo di vedere i “banali” slasher, con un’esecuzione non eccellente, ma che non mi sento di condannare.
Da un momento all’altro, quando pensavo che il film non poteva migliorare ci catapulta nel vero slasher, abbandonando lo stile mockumentary, a questo punto ogni imperfezione viene perdonata e si ci deve inchinare al regista, capace di un’idea così innovativa.
Idea molto originale, ma per il resto non un granchè.