Belladonna of Sadness – Scheda Film


Titolo: Belladonna of Sadness

Anno: 1973

Regia: Eiichi Yamamoto

Paese: Giappone


Trama: Dopo essere stata insultata da un signore feudale, Jeanne fa un patto con il diavolo per ottenere poteri magici. Usa questi poteri per portare il benessere nel suo villaggio ma l’invidia della signora del castello e delle altre donne la condannano all’esilio. Assetata di vendetta, trova soccorso di nuovo presso il diavolo e, col suo aiuto, torna al villaggio invaso dalla peste per guarire i corpi e corrompere le anime.



Recensione: Uno dei migliori film d’animazione mai visti, non lasciatevi ingannare dal fatto che sia definito “erotico”, dato che il tema della sessualità è solo un mezzo.

Jeanna e Jean sono due innamorati, purtroppo molto poveri, ma la ragazza decide di donare il proprio corpo al diavolo per far ottenere a suo marito la carica di esattore delle tasse. Jeanna viene accusata di stregoneria e cacciata dal villaggio.

Il diavolo in questo caso, rappresentato in una forma chiaramente fallica, è simbolo dell’emancipazione femminile, della scoperta del proprio corpo, che in effetti viene ancora definita “peccato” nel 2017. L’erotismo non punta ad eccitare lo spettatore, ma a sconvolgerlo, non ci sono rappresentazioni esplicite degli atti sessuali, ma simboliche, come nella scena dello stupro nei primi minuti di film, talmente bella da togliere il fiato. L’estetica è eccezionale, ispirata all’arte occidentale, soprattutto Klimt, ma allo stesso tempo la staticità richiama i disegni del periodo Edo. Sono presenti delle scene che sembrano fuori luogo, la rappresentazione di un trip di allucinogeni con personaggi venuti direttamente dagli anni 60, quando il film dovrebbe essere ambientato nel periodo medievale, la spiegazione però è semplice, la Belladonna, da cui prende il titolo, è una pianta che causa allucinazioni.

Potrei parlarne per ore, ma forse non saprei come rendergli giustizia, perché questo film è pura e semplice arte, dovrebbe stare nei musei d’arte moderna. Dovrebbe essere assolutamente un cult, una pietra miliare dell’animazione giapponese e tutti dovrebbero vederlo.

Pubblicato da Annie

Amante dell'arte, della letteratura e del cinema. Adoro tutti sottogeneri dell'horror, con una spiccata preferenza per i più violenti ed eccessivi, ma difficilmente ne vengo turbata. Sfrutto Jeff quotidianamente per procurarmi la mia dose di horror e lo costringo a vedere cose che darebbero fastidio a qualsiasi essere umano normale. Insofferente a qualsiasi influenza, ho una mia opinione e non ho paura di mostrarla.

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