Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile – Scheda Film


Titolo: Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile

Anno: 2019

Regia: Joe Berlinger

Paese: USA


Trama: Ted Bundy è affascinante, carismatico e bello e Liz Koepfler, una mamma single, non riesce a resistere al suo fascino. Insieme, sembrano la coppia perfetta ma tutto crolla il giorno in cui Ted viene arrestato con l’accusa di essere un serial killer.



Recensione: Premessa necessaria prima di affrontare l’analisi di questa tanta attesa pellicola, il titolo è purtroppo una semplice citazione e non l’attuale descrizione. Ciò significa che la speranza di vedere Zac Efron prendere a sprangate povere malcapitate e praticare necrofilia è da scartare fin da subito. Il film vuole piuttosto ricreare il processo di Ted Bundy, mostrare la sua personalità e non la sua ferocia, concentrandosi sull’aspetto manipolativo, il quale viene riassunto perfettamente nel titolo italiano “Fascino Criminale”.

Sono rimasto piacevolmente colpito dall’interpretazione di Zac Efron, il quale nel 2016 venne proposto per il ruolo del serial killer dai fan tramite una petizione online. Non mi stupisce affatto questa scelta dato che la somiglianza è straordinaria. Passare da essere considerato una star della Disney e icona per ragazzine ad interpretare un ruolo così complesso dimostra una versilità sconvolgente che non può passare inosservata, la recitazione è probabilmente il punto di forza della pellicola che lo salva dall’essere considerato un semplice crime movie per teenagers. La violenza fisica omessa viene fatta percepire attraverso gli sguardi e il fascino misterioso dell’assassino che hanno reso Ted immortale all’interno della cultura pop.

Ho inoltre apprezzato tantissimo la scelta di utilizzare le identiche parole presenti all’interno dei filmati storici del processo e dei suoi retroscena. Consiglio infatti la visione del documentario di Netflix diretto dallo stesso regista, uscito qualche mese fa, che rivela dettagli inediti della sua storia che nella rappresentazione cinematografica vengono narrati abbastanza grossolanamente. Ciononostante ho apprezzato il tentativo di caratterizzare in modo più realistico possibile i personaggi secondari.

Impossibile da chiamare horror, ma forse il thriller psicologico calza molto meglio ad un personaggio come Bundy, fatto tutto di tratti narcisistici e manipolazione. Completamente diverso da un’altra biografia recente, My Friend Dahmer, dato che ci troviamo in un arco temporale opposto: vediamo l’adolescenza di Dahmer e tutti i prodromi del suo futuro da serial killer, mentre qui si ha la cattura ed il processo di Ted, le sue battaglie legali, con un solo e piccolo flashback ad un omicidio. Conoscendo la fine di questa storia e quanto sia effettivamente colpevole il protagonista lo spettatore si ritrova ad essere un sadico voyeur, che aspetta solo che la vita cali la falce sulla testa di Bundy come faceva lui con le sue vittime.

Qui si potrebbe aprire lo stesso dibattito apertosi per Romanzo Criminale: quanto è giusto tifare un protagonista che è esistito realmente e che realmente ha inflitto sofferenza a così tante persone? Personalmente credo sia ipocrita dire di non tifare per questo protagonista così, appunto, affascinante, dato che tifiamo personaggi ancor più moralmente riprovevoli, nascondendoci dietro ad un vetro con su scritto “ma tanto non è mai esistito”.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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