Titolo: Fat Girl – À ma soeur!
Anno: 2001
Regia: Catherine Breillat
Paese: Francia
Trama: Anaïs e Helena sono due sorelle di dodici e di sedici anni. La prima è piuttosto rotondetta e soffre per la sua condizione. La seconda, al contrario, è di una bellezza esplosiva ed è cosciente del suo potere di seduzione. Nel corso di un’estate Helena incontra un ragazzo italiano che le fa scoprire i piaceri dell’amore fisico. Anaïs si accontenta di seguire e di osservare di nascosto i due amanti. Quando i genitori si accorgono di quello che sta succedendo decidono di fare ritorno a casa. Sulla strada del ritorno scoppia il dramma.
Recensione: Anais è una bambina di appena 12 anni, ma il dolore l’ha fatta crescere velocemente, perdendo la sua ingenuità molto presto. Helena, sua sorella, ha 15 anni ed è bellissima, ma non avendo mai conosciuto un rifiuto da nessuno ha una visione molto romantica della vita.
Anais già guarda alla vita con una disillusione unica, manifestando il desiderio di perdere la verginità con uno sconosciuto, Helena è romantica, crede al vero amore ed è sicura di averlo trovato in un giovane italiano in vacanza. Le loro differenze sono abissali, ma sono sorelle, per quanto possano odiarsi per un giorno o due sappiamo che non durerà per sempre.
Assistiamo con molto disagio alle scene più intime tra Helena e l’universitario di cui si è innamorata e lo facciamo con gli occhi della sorella, che fingendo di dormire assiste a quelle scene pietose in cui lui sciorina frasi stereotipate per convincerla a concedersi. Per una ragazza potrebbe essere più difficile superare questa parte del film in quanto risentirà delle frasi che sono state dette a tutte almeno le prime volte, ma di cui poi abbiamo imparato a non fidarci. Personalmente mi sono ritrovata a parlare più a me stessa che al film: non ci cascare, stupida, è solo un gran pezzo di merda.
Un film con queste premesse non può assolutamente finire bene, ma il finale arriva così improvviso ed inaspettato che ti fa chiedere quanto sia stato davvero utile seguire l’approccio della giovane al sesso e l’isolamento sempre maggiore di Anais.
Un film d’autore francese in tutto e per tutto, che rispetta ogni canone tecnico di questa tipologia, ovvero i lunghi dialoghi conditi da piani sequenza lenti, ha un finale con una tale violenza e cattiveria che non può non lasciare scioccati. Non lasciatevi ingannare dunque, può sembrare un film inconcludente ed abbastanza piatto, ma fidatevi di me, vale la pena di arrivare alla fine e rimanerne sconvolti.
è appunto quello il problema, che il film annoia e irrita per 95 parti su 100, opi arriva il filnalone… ed è posticcio. nessun indizio narrativo, un evento a caso, o per meglio dirla alla Ferretti, a cazzo di cane. (no, scusate, ma a me la Breillat proprio non mi convince. anche come autorona francesona intellettualona, eh. quello con Rocco Siffredi l’avete visto?)
Il finale è stato messo lì proprio tanto per. Completamente fuori luogo, sconnesso e gratuito, trovo rovini un film che non era stato certo un capolavoro ma aveva avuto un suo senso ed era riuscito ad essere così irritante da risultare disturbante.
Complimenti per il sito, sono una assidua frequentatrice da mesi, ma è la prima volta che commento ; )
Non me la sento di bocciarlo senza appello, comunque nel complesso mediocre. Finale inaspettato oltre che inverosimile e non pienamente comprensibile. Forse non c’è nulla che debba esser effettivamente compreso
mah insomma, non mi è piaciuto molto… è abbastanza noioso e per tutto il film sembra non arrivare da nessuna parte continuando a far vedere scene della sorella maggiore con il ragazzo senza che succeda nulla di che… E la fine a mio parere non migliora il giudizio del film…
in effetti sono rimasto abbastanza deluso, per non parlare del finale. potevano girarlo meglio e dargli un senso. mah