Titolo: Faust
Anno: 1994
Regia: Jan Švankmajer
Paese: Repubblica Ceca
Trama: Liberamente ispirato al romanzo “Faust” di Goethe, il film racconta di un uomo che, dopo aver ricevuto una misteriosa mappa, entra in un sinistro teatro di burattini nel quale farà la conoscenza con diverse creature di argilla. Venderà poi la sua anima al diavolo per ottenere poteri e conoscenze sovrumane.
Recensione: Sono molto affezionata al Dr Faustus di Marlowe, non potevo perdermi l’interpretazione di quel genio di Svankmajer dell’opera. Il dr Faustus è uno studioso che decide di dedicarsi alle arti nere, ottiene un potere enorme e una conoscenza totale vendendo la sua anima a Mefistofele.
Nell’opera secondo Svankmajer abbiamo un uomo comune a cui succedono cose strane: gli viene data una mappa da degli sconosciuti, trova un uovo vuoto nel pane, si ritrova un galletto a girare per casa. Decide di andare al punto segnato sulla mappa, che lo conduce ad un vecchio teatro, dove indossa il costume da Faustus e comincia a recitare il prologo dell’opera, da lì comincerà a seguire le orme dell’infausto dottore.
Come al solito il nostro Svankmajer non si accontenta di utilizzare banali attori, ovviamente ci mette la sua speciale firma, lo stop motion, ma non solo! Qui abbiamo anche l’uso di una cosa particolarissima, dei burattini che seguono parallelamente la stessa storia, una sorta di metateatro plautino che spiega e allo stesso tempo fa andare avanti la storia. Il suo stop motion è uno dei più belli che abbia mai visto, ormai ha fatto sua la tecnica, riesce ad animare l’inanimabile, tra cui la corsa dei burattini senza fili, incredibile. Ovviamente non sarebbe Svankmajer se non ci fossero scene surreali a dir poco.
Se non avete mai visto nulla di questo regista vi consiglio di autoflagellarvi mentre guardate tutta la sua filmografia, iniziando da questo, perché è uno dei più completi, con una trama ben definita e tutte le sue tecniche, che sembrano sempre più raffinate.