Hard to Be a God – Scheda Film


Titolo: Hard to Be a God

Anno: 2013

Regia: Aleksei German

Paese: Russia


Trama: Un gruppo di scienziati dalla Terra, ormai evoluta, viene inviato in incognito sul pianeta Arkanar per cercare di favorirne il progresso della civiltà locale, che si trova ancora nella fase medievale della propria storia. Il loro compito è difficile: non possono interferire con violenza e in nessun caso possono uccidere. Lo scienziato Rumata cerca di salvare gli intellettuali locali dalle persecuzioni ma si spinge oltre.



Recensione: Hard to Be a God è uno dei film più difficili da guardare della storia del cinema, siete avvisati.
Umberto Eco scrisse riferendosi all’opera di German che è difficile essere un Dio, ma altrettanto lo è essere lo spettatore in questo caso, parafrasando il titolo.
La durata, la tecnica, le metafore e i simboli utilizzati lo rendono un’opera per pochi e di difficile comprensione.

Ci troviamo su un altro pianeta, dove è presente ancora una mentalità da Medioevo e ogni intellettuale o con un minimo di conoscenze viene uccisa senza pietà.
Questo ha permesso al periodo che chiamiamo Rinascimento di non essere mai avvenuto, modificando irreparabilmente il futuro. Vediamo 30 scienziati provenienti dalla Terra che esplorano questo mondo lurido e completamente devastato cercando di salvare quel poco che resta di salvabile, senza poter interferire fisicamente.

Dopo questo incipit non vediamo altro che viaggi all’interno di cittadine con particolari abitanti amanti delle feci e abbattimenti, all’apparenza casuali, della quarta parete. Non affatto casuali quando scopriamo che la visuale è in prima persona di uno dei personaggi, rendendoci noi stessi viaggiatori e allo stesso tempo regalandoci complicati piani sequenza facendo prolungare tantissimo la durata delle riprese e la post-produzione. Il film è infatti uscito postumo alla morte del regista, dopo più di 10 anni dall’inizio delle riprese.

Una personale analisi è il voler mostrare la bestialità dell’uomo, il regredire invece di progredire della nostra società. Una cosa però è certa, è cinema d’autore che lascia il segno, qualsiasi esso sia, non perdetevelo se amate la settima arte.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

4 Risposte a “Hard to Be a God – Scheda Film”

  1. Bel film, anche se come dite voi è sicuramente “difficile” da guardare perchè è comunque pesante. Riguardo alla trama è ovvio che sia un pretesto più che altro per mostrare il lato più animalesco dell’uomo, però se appunto è così bastava una semplice introduzione che diceva che ci trovavamo nel medioevo e guardavamo più da vicino la vita com’era a quei tempi, anche perchè di quei 30 scienziati di cui parlano all’inizio, si vede soltanto Don Rumata che in realtà da come si comporta, sembra che sia sempre vissuto lì e quei pochi riferimenti che fa sulla terra ecc, mi sembrano molto forzati, sono soltanto pretesi per non voler appunto ambientare nel nostro medioevo…ad ogni modo reggeva meglio quella di un medioevo alternativo piuttosto che un altro pianeta…cmq tralasciando questo, il film cmq è bello per il fatto che mostra la rozzezza vissuta in quel periodo, ma non possiede a mio parere una vera trama. Tutto infatti rotea intorno a gente che fa cose e alla barbara brutalità e rozzezza che si vede. E poi io non ho capito una cosa…come faceva a essere uno scienziato e allo stesso tempo vivere lì per appunto come se fosse di casa? Inoltre è vero che gli scienziati non potevano intervenire in nessun modo, ma a mio parere sto don rumata non ha fatto altro che comportarsi in modo rozzo anche lui da prima fino alla fine. Non ha salvato nessun intelletuale. Vabbeh, il significato del film è più simbolico, ma se guardiamo la trama per così com’è è sicuramente incoerente e forzata. Ad ogni modo, ripeto, è un buon film cmq.

  2. Le premesse erano ottime e visivamente è di sicuro molto potente, ma per il resto è un mattone da cineforum del Prof. Guidobaldo Maria Riccardelli. 🙂

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