Titolo: Hounds of Love
Anno: 2016
Regia: Ben Young
Paese: Australia
Trama: A metà degli anni Ottanta la diciassettenne Vicki Maloney viene rapita in una strada di periferia da una coppia disturbata. Osservando le dinamiche tra i rapitori, Vicki intuisce di doversi creare uno spazio tra loro se vuole sopravvivere.
Recensione: Cos’è che ci dicevano da bambini? Se un estraneo vi offre le caramelle scappate, ma se vi offre la droga saltate sulla sua macchina. Non era proprio così eh?
Vicki è un’adolescente problematica, come la maggior parte delle figlie dei divorziati ama alla follia suo padre e tratta la madre con sufficienza. Una sera viene avvicinata da due inquietanti figure che con la scusa di venderle un po’ di droga la portano a casa loro e la rapiscono. Diciamo che il pretesto non è il più furbo del mondo, ma non è neanche eccessivamente forzato, in fondo c’è un certo disagio nel modo che Vicki ha di comportarsi verso la strana coppia, non è completamente sprovveduta. Le primissime scene sono già un campanello d’allarme, sappiamo cosa accadrà alla nostra protagonista, ma non aiuta la cosa, anzi, fa venire ancora più ansia.
La coppia non è il solito duo di serial killer, lui è viscido, ha il controllo su tutto, anche sulla sua ragazza che sembra avere con un lui un rapporto ossessivo, una specie di sindrome di Stoccolma che l’ha portata ad abbandonare i suoi figli per lui. Pensavo che almeno la donna sarebbe stata alleata di Vicki, dato che sembra sofferente in quella situazione, ma tutto il disagio che prova si trasforma in gelosia una volta capito che John vuole tenere la ragazza solo per se, come un oggetto sessuale. Diciamolo, neanche i rapitori sono le persone più furbe del mondo, fanno un sacco di errori, sono in conflitto tra di loro e non sono in grado di gestire la situazione.
Non c’è molta violenza grafica, sono più i segni sul corpo della ragazza a farci capire cosa è successo, ma non è un fattore negativo, se cercate la violenza e basta ce ne sono a bizzeffe di film per voi. In conclusione è un’ottima opera prima, un gioiellino di film che va aggiunto a qualsiasi watchlist che si rispetti.
carino