Insect – Scheda Film


Titolo: Insect – Hmyz

Anno: 2018

Regia: Jan Skankmajer

Paese: Repubblica Ceca


Trama: Un lunedì mattina, come al solito, il pub di una piccola cittadina è chiuso. Le sedie sono alzate sui tavoli, ogni cosa è al suo posto e non vi è alcuna presenza, a eccezione di sei attori dilettanti seduti in un angolo e arrivati per provare. Mentre le prove vanno avanti, i personaggi della rappresentazione nascono e muoiono senza alcun riguardo per il tempo. A loro si uniscono gli attori, alcuni dei quali sperimentano spaventose trasformazioni.



Recensione: Attendevo con ansia e allo stesso tempo con tristezza l’ultima opera di Svankmajer. Non ultima intesa come ultima ad essere girata, ma ultima intesa come definitiva purtroppo. Il regista ceco infatti appende la macchina da presa al chiodo alla veneranda età di 84 anni. Il cerchio si chiude come era incominciato con questo Hmyz, ovvero con grosse difficoltà nel produrlo e diversi stratagemmi per far risultare il film godibile nonostante il budget basso.

La trama è semplicissima: una compagnia teatrale, poco professionale, cerca di mettere in scena “Pictures from the Insects’ Life”, un testo satirico che rende gli insetti ricchi di caratteristiche umane. C’è solo un problema, questo film non è un film, o meglio lo è, ma non nel modo convenzionale. Così come vediamo un’opera teatrale ancora in stato embrionale, anche la pellicola in sè lo è, creando un incrocio tra il film effettivo e il making-of. Già dalla prima scena ne siamo consapevoli ed è una scelta così azzardata che soltanto la mente di Svankmajer poteva concepirla. Se devo essere sincero qualcosa di simile lo avevo già ipotizzato dopo aver visto il suo “Surviving Life”, nel quale si scusava per non essere riuscito a finanziare abbastanza la sua opera e ad aver dovuto ricorrere allo stop-motion per ovviare al problema.

Dunque puro cinema surreale sbattuto in faccia allo spettatore sin da subito, eppure sarà difficile farci l’abitudine durante tutta la visione, la vostra sospensione dell’incredulità sarà messa a dura prova. A peggiorare, o migliorare, le cose, ci sarà l’onnipresente opera di stop-motion, che condisce il film e lo rende ancora più grottesco. I personaggi sono perfettamente calati nelle loro parti all’apparenza ridicole, abbiamo lo scarabeo stercorario ad esempio che è la figura dominante e sarà protagonista di molte delle scene più memorabili.

A metà tra teatro e metacinema, tra arte e follia, tra senilità e genialità, tra un “non so che cazzo ho appena visto” e un “tutto ciò che ho sempre voluto in un film”.
Una cosa è certa, non sarà il suo miglior film, ma è l’ennesima conferma che il suo nome resterà nell’olimpo dei registi più unici, innovativi e sottovalutati di sempre.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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