Titolo: Kill Bill
Anno: 2003 – 2004
Regia: Quentin Tarantino
Paese: USA
Trama: Bill è il boss di una banda di killer tutta al femminile, che come nomignoli hanno nomi di serpenti velenosi. Il film racconta la resurrezione della “Sposa”, uccisa il giorno delle nozze proprio da Bill, suo capo e amante. In realtà non è morta ma è rimasta in coma cinque lunghi anni. Quando torna alla vita il suo abiettivo è solo uno: uccidere Bill.
Recensione: Tarantino si definisce lui stesso uno studente di cinema a tempo pieno, nei suoi film infatti vi è sempre un rimando ai suoi film preferiti e Kill Bill ne è l’esempio lampante. Due film che in realtà dovrebbero essere uno solo, ma che per problemi di durata è stato diviso.
Ci ritroviamo in un revenge movie violentissimo, con influenze dello spaghetti western, manga-movie, kung-fu-movie e tanti altri riferimenti. Generi accomunati da combattimenti a volte volontariamente esagerati e trasformati in questo film in pura arte a tratti ignorantissima.
Spaziare così tanto tra i generi è complicato, il cambio repentino di colonne sonore, colori, ambientazioni, personaggi… tutto è stato calcolato nei minimi dettagli e non infastidisce per nulla. Poco importerà se siamo in un giardino giapponese innevato o in una roulotte in mezzo al deserto, tutto ciò che importa è l’azione e come essa viene presentata.
Tarantino è uno studente che omaggia la sua passione in ogni suo lavoro, non smetterà mai di esserlo, c’è sempre qualcosa da visionare e imparare, il diploma sarà la sua morte. Che lo si ami o lo si odi bisognerebbe apprezzarlo a prescindere per questo.
