Livide – Scheda Film


Titolo: Livide

Anno: 2011

Regia: Alexandre Bustillo, Julien Maury

Paese: Francia


Trama: Ancora turbata dal recente suicidio della madre, Lucie decide di ritornarnare a lavorare e di occuparsi di anziani in preda a varie forme di demenze senili. Viene così assunta da Madame Jessel, una vecchia ballerina che, tra deliri e gesti inconsulti, le confessa di avere in casa una piccola fortuna ben nascosta. Allettata dalla possibilità di cambiar vita, Lucie convince due suoi amici ad aiutarla nella ricerca del tesoro ma, perdendosi in un dedalo di stanze e porte chiuse, i tre vanno incontro a una notte di indicibile orrore, tormentati da Jessel e dalla figlia morta da tempo.



Recensione: Lucie è una giovane che sta cominciando una specie di tirocinio come infermiera. Arrivata in casa di una vecchia in stato vegetativo comincia a pianificare un furto che sistemerebbe per sempre la sua vita, quella del suo ragazzo e i suoi strani amici. Sapendo l’impronta paranormale del film, e avendo una minima familiarità con la coppia di registi, è inutile dire che non finirà affatto bene per i nostri protagonisti.

E’ un ottimo film, tra i migliori horror francesi di sempre, che sarebbe potuto essere veramente perfetto, ma ha dei difetti. Non uno specifico, sia chiaro, semplicemente si capisce che c’è qualcosa che non quadra verso la fine del film, ma parliamo del vero punto forte della pellicola. L’atmosfera che viene creata è la parola chiave per la sua riuscita, in ogni scena è incredibilmente azzeccata, sia per i colori, che per l’estetica generale delle ambientazioni. Tipico del cinema francese accostare a situazioni opprimenti quel fascino del lusso, come ad esempio una villa di lusso, una collezione da tassidermista, un vestito da ballerina imbrattato di sangue che rendono l’eleganza terrificante.

L’ansia è palpabile per tutta la prima metà del film e riesce anche a spaventare, senza i soliti jumpscares super telefonati. Il ritrovamento del carillon umano è sconvolgente, non si può minimamente descrivere, anche grazie agli effetti speciali e le doti teatrali dell’attrice che lo interpreta a meraviglia. Il momento che mi ha fatto scattare qualcosa nel cervello è uno strano scambio di corpo tra la nostra protagonista e la ballerina non morta del carillon, da lì in poi c’è semplicemente troppo, nulla di brutto per carità, ma sembra che il regista abbia preso il suo taccuino delle idee e le abbia buttate tutte insieme nel finale. Non fosse stato per questa esagerazione che si tramuta in esasperazione nelle scene finali, il film sarebbe potuto essere tranquillamente definito capolavoro dell’horror moderno. Ci si avvicina, molto, ma non abbastanza.

Pubblicato da Annie

Amante dell'arte, della letteratura e del cinema. Adoro tutti sottogeneri dell'horror, con una spiccata preferenza per i più violenti ed eccessivi, ma difficilmente ne vengo turbata. Sfrutto Jeff quotidianamente per procurarmi la mia dose di horror e lo costringo a vedere cose che darebbero fastidio a qualsiasi essere umano normale. Insofferente a qualsiasi influenza, ho una mia opinione e non ho paura di mostrarla.

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