Titolo: Perseveration
Anno: 2013
Regia: Adam Sotelo
Paese: USA
Trama: Un bambino è strappato via dalla madre e consegnato tramite una busta di plastica ad un prete malato che lo farà vivere in una gabbia e abuserà di lui quotidianamente. Crescendo diventerà anche peggio del patrigno, torturando e uccidendo chiunque.
Recensione: Un film che cerca di spingere i limiti di sopportazione umana, in effetti la sensazione che ogni scena darà è quella di voler fare soltanto quello.
Non c’è davvero nient’altro, violenza buttata su pellicola e come se non bastasse tantissima blasfemia. Tra i più blasfemi che esistano come si può capire di per sè dalla trama. Nessun dialogo, nessuno svolgimento di trama… nulla.
Fallisce miseramente di disturbare visto che non fa provare nemmeno un briciolo di empatia, si può solo provare quella sensazione di “che cazzo sto vedendo” e anche “ma chi me lo fa fare?”.
O almeno fallisce per chi nell’underground horror ci sguazza, dubito però che sia un film che visioneranno altri, il target siamo noi amanti del sottosuolo, quindi… bocciato.
Magari con qualche amico potrete anche divertirvi a scandalizzarlo, oltre questo non ha proprio senso vederlo.
Lo ripeterò fino alla morte, senza psicologia e quel minimo di caratterizzazione dei personaggi potete mostrarmi qualsiasi tortura con qualsiasi incredibile effetto speciale, resterò impassibile (tranne per la Vomit Gore, lì purtroppo non ci sono solo effetti speciali e non ero proprio “impassibile”).