Titolo: Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York
Anno: 1968
Regia: Roman Polansky
Paese: USA
Trama: Rosemary Woodhouse sospetta una congiura demoniaca contro la creatura che porta in grembo, organizzata, con la complicità del marito attore, dagli arzilli Castevet, coinquilini-stregoni mimetizzati negli abiti della borghesia di New York. Realtà o psicosi?
Recensione: Uno degli horror più belli di sempre, se non il più bello di tutti tra gli horror psicologici, chi non lo apprezza e pensa che la parola horror nel cinema significhi solo sangue, paura ed effetti speciali inquietanti ha evidentemente una mente limitata e mi dispiace per loro.
Polansky mischia il drammatico con elementi della tradizione horror, satanismo e stregoneria diventano metafora di una giovane coppia che si sfascia per la voglia di successo di uno dei due, una voglia di successo che porta la futura madre ad essere completamente trascurata nella sua sofferenza.
Non parliamo nemmeno della recitazione e della regia, i complimenti sono sprecati. Tutto meraviglioso.