Shinjuku Swan – Scheda Film


Titolo: Shinjuku Swan

Anno: 2015

Regia: Sion Sono

Paese: Giappone


Trama: A Kabukicho, quartiere a luci rosse, il giovane Tatsuhiko Shiratori non ha né un soldo né un lavoro fino al giorno in cui incontra Matora, che recluta ragazze per le strade per lavorare nel settore dell’intrattenimento per adulti. Dopo la buona prima impressione, Tatsuhiko viene introdotto da Matora al mondo per cui anch’egli lavorerà come scout.



Recensione: Ero indeciso se postarlo o meno fino all’ultimo, da un lato è comunque diretto da Sion Sono, dall’altro è una mezza delusione abbastanza off topic. La domanda da porsi è questa: se fosse stato diretto da qualcun’altro l’opinione sarebbe stata diversa? Arriviamoci con calma.

Il film vede il classico protagonista adolescente alienato dalla società che non sa cosa fare della propria vita. Ritrovatosi a Shinjuku, quartiere a quanto pare a luci rosse, incontra agganci con il mondo della prostituzione. Diventa dunque il “selezionatore” di una delle varie organizzazioni criminali “segrete” presenti in zona.

Ora analizziamo i problemi. Non è uno Yakuza movie in quanto non approfondisce certi temi classici del genere, è sconclusionato, spesso anticlimatico e non rispetta, devo per forza ammetterlo, gli standard del nostro “Eiga no Kami”. Ha le sue scene carine, che portano lo spettatore quantomeno a terminare la visione di più di 2 ore di pellicola, ma ciò non toglie che non supera la mediocrità.

Tornando alla domanda iniziale l’unica risposta che mi viene in mente è che non lo avrei proprio visto se fosse stato altrimenti. Dalle recensioni non ispira fiducia e mi aspettavo un flop di questo genere, ma non potevo non vederlo con i miei occhi per crederci. Sion Sono però ha l’unica colpa di aver accettato questa trasposizione cinematografica, perché si vede che non è un film partorito dalla sua mente geniale. Ha le luci tipiche del suo cinema, le riprese tipiche e così via, ma probavilmente la sceneggiatura è stato costretto a non modificarla e il risultato è stato questo.

Potrei anche sbagliarmi, non ho approfondito in merito e neanche mi interessa. Resta il fatto che un regista che partorisce svariati film all’anno, ultimamente addirittura una serie di cui i sottotitoli nemmeno l’ombra, e nel 2015, anno di uscita di Shinjuku Swan, la somma ammonta a 4 (QUATTRO) lungometraggi… può essere perdonato.
Che dire, dopotutto anche il Dio del cinema giapponese è umano.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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