Sirene – Creepypasta

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“Sai, dicono che questa città non dorma mai.”

Fece cadere la cenere la cenere dalla sigaretta e fissò la luce delle lampade al neon.

“Spero che un giorno riesca a svegliarmi.”

La guardai. Guardai mentre si aggiustava la spallina del suo vestito. Non poteva avere più di 17 anni.
Quando mi chiese una sigaretta al distributore di benzina, ero un po’ riluttante, ma gliela offrii comunque e rimase accanto alla mia macchina mentre riempivo il serbatoio.

“Dove sei diretto?” mi chiese dolcemente.

“Verso nord” mentii. “Adesso devo riprendere il viaggio. Sei al sicuro qui.”

“Potresti darmi un passaggio?” chiese mentre richiudevo il tappo del serbatoio.

Esitai nel rispondere e mentre pensavo ad un modo carino per rifiutare aggiunse “Solo fino alla fine della strada, non è lontano da qui, per favore.”

C’era un senso di disperazione in quella voce e negli occhi uno strano terrore, fu impossibile dirle di no.

Cinque minuti dopo ero in autostrada con questa ragazzina sul sedile passeggero che fissava dal finestrino le luci della città.

Silenzio imbarazzante.

“Stai bene?” le domandai.

Con la coda dell’occhio la vidi girarsi per guardarmi, poi si voltò di nuovo per continuare a fissare il finestrino.

“Sì” disse semplicemente.

“Va bene.”

Iniziò a piovere.

Le gocce d’acqua sui finestrini sembravano sangue sotto la luce del semaforo.

Ancora silenzio.

Dal parabrezza ci fu un cigolio e la ragazza ebbe un sussulto.

“Devo andare da quella parte” disse. “Gira a destra.”

Feci come richiesto e mi ritrovai a guidare lungo una strada buia con tante case abbandonate e dai vetri rotti nelle vicinanze.

Iniziai a preoccuparmi. “Quando manca? Ho bisogno di…”

“E’ proprio lì, la vedi quella luce?”

Indicò un punto preciso dal finestrino ma non vidi nessuna luce. Solo altre case e magazzini abbandonati.

“Ci siamo quasi,” mi rassicurò. “Te lo prometto!”

“Non saprei…” dissi innervosito. “Sarebbe stato meglio se tu fossi rimasta al distributore di benzina.”

“No, no! E’ proprio lì” disse continuando ad indicare qualcosa.

Questa volta aveva ragione. C’era una luce in lontananza. Mi sentii meno paranoico mentre ci avvicinavamo.
Era un’insegna, un triangolo rosso al contrario, forse apparteneva ad un nightclub.

Mi avvicinai al misterioso edificio mentre la ragazzina mi ringraziava.
Uscì dalla macchina e chiuse la portiera con forza. Corse verso la porta e bussò, subito le venne aperto e l’oscurità la inghiottì.
Un attimo dopo l’insegna rossa si spense rendendo quel posto uguale a tutti gli altri lungo quella strada.

Tirai un sospiro di sollievo pensando che era finita e potevo finalmente tornare a casa.
Dovevo soltanto trovare un modo per girare la macchin, ripercorrere quella strada e tornare su quella principale.

Iniziai a percorrerla finchè non trovai una specie di incrocio e feci un inversione a U.
Mentre stavo per tornare indietro i fari illuminarono qualcosa sulla strada, proprio di fronte quella casa dove era entrata la ragazza.

Una strana figura incappucciata era ferma lì, nell’oscurità.

Continuava a restare immobile, sotto la pioggia, come una statua.
Poi lentamente cominciò ad avicinarsi verso di me.

Un forte senso di terrore mi colpì alla gola. Feci retromarcia per allontanarmi il più possibile da quella cosa.
Non servì a nulla, altre figure oscure incappucciate mi bloccavano la strada, ero circondato.

Fu allora che qualcosa colpì il finestrino e iniziai a sentire un canto… proveniva da ogni direzione facendosi sempre più forte.
Quasi non mi resi conto che si stavano avvicinando e quel colpo dato al finestrino lo aveva fatto a pezzi, che mi finirono addosso.
Ora non erano più completamente scuri, si intravedeva un bagliore dalle pupille sotto i loro cappucci.

Riconobbi un volto, era proprio lei, quella ragazzina. Adesso aveva delle bianche orbite vuote.

Colpirono anche i fari della macchina.

Buio totale.

“Non dormiamo mai,” cantavano le voci. “Non ci svegliamo mai.” e continuavano così…

“Non dormiamo mai. Non ci svegliamo mai. Non dormiamo. Non ci svegliamo.”

Urlai appena delle braccia mi afferrarono. Mi trascinarono fuori sotto la pioggia.
Cercai di resistere alla loro presa scalciando, ma fu tutto inutile.
Nessuno poteva nemmeno sentirmi, per colpa di quella loro cantilena.

“Non dormiamo mai. Non ci svegliamo mai” continuavano.

Guardai in alto, vidi di nuovo il triangolo rosso, come una piramide nel cielo.

Le porte si aprirono e venni inghiottito anch’io dall’oscurità.

* * * * * *

“Hey… hai una sigaretta?” dissi al viaggiatore al distributore di benzina.

Mi diede una sigaretta dal suo pacchetto.

“Sai” dissi, “dicono che questa città non dorma mai… io vorrei soltanto potermi svegliare.”

Il viaggiatore mi sorrise e se ne stava per andare. Come fanno tutti.

“Mi daresti un passaggio?” chiesi. “E’ lungo la strada, per favore.”

Mi fissavano.

“Non è lontano.”

Gli altri membri mi fecero un cenno col capo da lontano.

Ci cascano sempre…

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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