The Killing of a Sacred Deer – Scheda Film


Titolo: The Killing of a Sacred Deer

Anno: 2017

Regia: Yorgos Lanthimos

Paese: Gran Bretagna, USA


Trama: Uno stimato chirurgo accoglie un ragazzo sinistro sotto la sua ala protettrice, senza che nessuno ne sappia il motivo. Il suo gesto, che preoccupa la famiglia e i conoscenti, avrà conseguenze disastrose.



Recensione: Un altro anno è passato e come celebrare meglio questa chiusura d’annata con il ritorno di Lanthimos? Un ritorno che non delude affatto le aspettative, con un cast della madonna, che mi lascia perplesso su come compilare una potenziale top 10 che racchiuda tutto il meglio dell’anno senza screditare ogni capolavoro uscito. Resta il fatto che è potenzialmente il film dell’anno, senza se e senza ma.

Seguiamo le vicende di uno stimato chirurgo, letteralmente, data la magistrale regia (ma che ve lo dico a fare) di Lanthimos, che accoglie sotto la sua ala, apparentemente senza motivo, un ragazzo dai comportamenti poco normali. Sia chiaro che nessuno nel film ha comportamenti al 100% umani, come ci insegna la “Greek Weird Wave, ma quel ragazzo e il suo sguardo criptico ci faranno sorgere non poche domande.

Le risposte a tali domande non tarderanno ad arrivare. Il chirurgo ha ucciso suo padre, apparentemente non per un semplice errore, dunque la faccenda viene insabbiata e il ragazzo viene pian piano inserito nel suo contesto familiare. I figli lo accolgono fin da subito, ma la fiducia gli si rivolta contro dato che gli viene somministrata una sostanza che li paralizza e gli fa perdere lentamente le forze, la situazione degenera e… vedrete.

Le scarse reazioni umane rendono il tutto magico, con alcune scene che ricordano vagamente Kynodontas, nel quale ho eiaculato pesantemente, e altre che dimostrano quanto la fama e i money che il regista greco sta racimolando gli facciano soltanto del bene. Riprese sempre azzeccate, inquadrature che sarebbero da incorniciare, brevi piani sequenza da pelle d’oca e quella fottutissima scena della roulette russa che incontra la freddezza di Haneke che fa da ciliegina sulla torta.

Non posso non continuare a citare Kynodontas per cercare di analizzare il film. Se nella sua pellicola del 2009 la famiglia restava in un ambiente protetto e sigillato, al contrario qui vi è un elemento esterno che la distrugge dall’interno, un “Visitor Q” se vogliamo.
Questo potrebbe rappresentare una sorta di giustificazione nella follia di Kynodontas, oppure mostrarci che i pericoli diretti o indiretti causati dal capofamiglia si riversano sempre sulle persone innocenti che devono sottostare alla situazione ed arrivare a baciare i piedi del malfattore.

Non esistono abbastanza complimenti per descrivere questo regista, che ogni volta rivoluziona il disturbing drama e chissà quali altri generi ancora. Dunque mi fermo qui, per non annoiarvi, ma guardatelo assolutamente. Cosa stracazzo aspettate?

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

6 Risposte a “The Killing of a Sacred Deer – Scheda Film”

  1. Lo guarderò assolutamente anche se Kynodontas resterà sempre il top ,fino ad ora.. Grazie e complimenti come al solito PS auguri a voi ragazzi

  2. Devo confessare che Io non l’ho compreso appieno. Guardando questo film rimango con uno stato d’animo di irresolutezza. Forse la questione è che voler attribuire un significato compiuto per tutto non è necessario. La pellicola vuole insegnarci che a volte i conti vanno saldati, non ci sono molte domande da farsi. Ovviamente gran cast.

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