The Nightingale – Scheda Film


Titolo: The Nightingale

Anno: 2018

Regia: Jennifer Kent

Paese: Australia


Trama: Nella Tasmania del 1820, Claire, una giovane donna irlandese, è in cerca di vendetta per l’omicidio della sua famiglia da parte del capitano delle guardie britanniche e dei suoi sottoposti. Si affida così ad un aborigeno per raggiungere lo scopo.


Recensione: Jennifer Kent torna al cinema dopo il suo debutto con Babadook, ma è un’informazione completamente tralasciabile dato che si tratta di un’opera completamente diversa e che non sembra neppure essere stata partorita dalla stessa mente. Un thriller drammatico che affronta tematiche storiche ancora oggi molto attuali, una pellicola coraggiosa e decisamente cruda che non avrà accontentato ogni palato. Parlarne richiede un’analisi approfondita, gli spoiler sono dunque d’obbligo purtroppo.

Ci troviamo in Tasmania, più precisamente all’inizio del 19° secolo, in piena colonizzazione inglese. Quella che una volta era una natura incontaminata si è trasformata in campo di guerra tra i coloni e gli aborigeni. Ci viene presentata la protagonista, Claire, l’usignolo a cui allude il titolo le cui ali le sono state tarpate ed è succube del tenente Hawkins, il quale abusa di lei nonostante sia una donna libera, sposata e madre di un neonato. La situazione degenera e ci ritroviamo con una delle scene di stupro, omicidio e infanticidio più devastanti di cui ho memoria, non mi sorprenderebbe se durante la presentazione al festival di Venezia la pellicola avesse subito “l’effetto Von Trier”, con spettatori che abbandonano la sala durante questa terribile scena. Eppure, per quanto cruda e devastante, non sarà nulla in confronto a quello che avverrà.

La ricerca di vendetta ha dunque inizio, per ottenerla deve però attraversare la foresta e nel farlo chiede aiuto ad un indigeno “occidentalizzato” di nome Billy per fargli da guida. Si ha una trasformazione completa del personaggio, l’attrice interpreta alla perfezione questa fase di transizione, da inerme e sottomessa a intraprendente, dato che non ha praticamente più nulla da perdere. Se inizialmente Billy accetta solo per la ricompensa in denaro questo loro incontro si rivelerà molto più importante, scopriranno di avere molto più in comune di quanto credano, ad esempio l’odio per gli inglesi, essendo lei di origini irlandesi. L’usignolo incontra dunque il “blackbird”, un pappagallo tipico dell’isola e pseudonimo dell’uomo, con il quale si confiderà e attuerà la propria vendetta.

Definirlo un semplice rape & revenge non è appropriato, il numero di tematiche affrontato dall’autrice è enorme, molte delle quali attuali più che mai, come il razzismo e la distruzione della natura. Dietro questo lavoro c’è sicuramente un suo viaggio verso questi paradisi terrestri minacciati ed uno studio approfondito della storia della colonizzazione. Il realismo rende tutto più deprimente ed allo stesso tempo affascinante, l’orrore della natura umana che mostra il suo lato più crudo quando a farne le spese ci sono persone completamente indifese e sole.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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