Titolo: The Untold Story
Anno: 1993
Regia: Herman Yau
Paese: Honk Kong
Trama: Ucciso brutalmente nel 1978 un debitore ad Hong Kong, Wong scappa con documenti falsi cercando di rifarsi una vita a Macao dove, otto anni dopo, è l’unico gestore di fatto di un ristorante cinese il cui proprietario risulta però misteriosamente svanito nel nulla con tutta la famiglia. Sulla spiaggia, nel frattempo, riaffiora un sacco contenente degli arti umani.
Recensione: Andiamo in Cina, più precisamente ad Hong Kong, ovvero l’unico luogo cinese dove potevano produrre e creare un film così violento. Non è infatti un caso che ogni film cinese postato su questo sito, ad esempio il celebre Men Behind the Sun, appartenga a questa speciale città, in cui le leggi sono meno ferree dato che si basano più su quelle inglesi che su quelle cinesi. Fatta questa piccola parentesi, che spiega il perché di una città al posto del paese vero e proprio, passiamo al film.
Un uomo lavora in un ristorantino tipico che serve praticamente solo ravioli, i famosi dumplings per intenderci, mentre la polizia scopre resti di corpi umani e la strana sparizione improvvisa del vecchio proprierario del ristotante. Soltanto una coincidenza? Purtroppo no, dato che nei ravioli c’è carne umana. Come poteva rinunciare all’unire utile al direttevole, addirittura servendo carne umana agli stessi poliziotti che erano lì esclusivamente per investigare?
Apriamo la parentesi polizia, che ci servirà per un’altra riflessione ancora. Dal primo istante la polizia è stereotipata a livelli inimmaginabili, quasi ai livelli di una commedia italiana di basso rango. Poliziotti idioti, maschilisti e poliziotta femmina che li sputtana con le sue abili doti. Niente di più semplice. Però qui non si tratta di una commedia, ma di un film estremo, violento, ispirato a fatti realmente accaduti, che non dovrebbe mai far ridere. Quindi il risultato è una visione agrodolce, dove nè si ride, nè si sta male, ma nel complesso resta disturbante al punto giusto.
Abbiamo una sola scena che può racchiudere tutto questo concetto. Mentre i poliziotti mangiano ravioli di carne umana, portandosene addirittura molti da asporto in caserma e pasteggiando beatamente con i loro colleghi come se fossero le classiche ciambelle glassate, l’assassino stupra, sevizia e infine uccide la cassiera del suo ristorante con dei bastoncini per spiedini. Scena che ha fatto soffrire addirittura Annie, ma che nel contesto poco serio e parodistico lascia una sensazione stranissima.
Lo consiglio in quanto cult e quanto pietra miliare del genere estremo “cinese”. Non vi deluderà se sapete come prenderlo, ovvero non troppo seriamente e nemmeno troppo sotto gamba, affronta infatti tematiche e critiche molto serie.
Lo vidi poco tempo fa e ricordo bene la scena di cui hai parlato qui sopra.. un interpretazione magistrale del protagonista a mio parere, gran film
Un po’ datato nello stile, ma rimane ancora un bel film.
Fu il mio battesimo al cinema estremo anni fa. Riguardarlo è stato un piacere, grazie ragazzi.