Una tomba per le lucciole – Scheda Film


Titolo: Grave of the Fireflies – Una tomba per le lucciole

Anno: 1998

Regia: Isao Takahata

Paese: Giappone


Trama: Durante la Seconda Guerra Mondiale, i piccoli Seita e Setsuko, fratello e sorella, sono costretti a sopravvivere con le proprie forze. Persa la madre in un bombardamento, e con il padre lontano, i due bambini vivono in una grotta patendo gli stenti e la fame, con l’unico conforto della luce delle lucciole durante la notte.



Recensione: Cosa si può dire su questo film se non rimarcare ancora una volta che sia una pietra miliare dell’animazione? Tra i più deprimenti, toccanti ed emozionanti film che possiate vedere nella vostra vita. La disperazione della guerra raccontata tramite un piccolo villaggio giapponese durante la seconda guerra mondiale che, come facilmente intuibile, ha pesato gravemente su contadini e il basso ceto sociale in generale.

In particolare il film ci narra le vicende di un ragazzino che diventa forzatamente capofamiglia dopo la morte della madre e dunque si dovrà occupare della sorella minore. Una situazione disperata che inizia con dei barlumi di speranza, rappresentata dalla luce delle lucciole, che pian piano si affievolisce lasciandoci soli con l’amara, ma inevitabile, conclusione.
Quello che più colpisce è quanto l’animazione riesca a descrivere così accuratamente situazione tristemente accadute e quanto bene riesca a farci immedesimare nella storia.

Se non rimarrete scossi dopo la visione, probabilmente non avete un briciolo di umanità. Serve tempo per metabolizzare un film così potente, se esiste una pellicola per la quale la parola capolavoro può essere usata senza infastidire nessuno, dev’essere per forza questo. Nient’altro da aggiungere.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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