Titolo: Valerie and Her Week of Wonders
Anno: 1970
Regia: Jaromil Jires
Paese: Cecoslovacchia
Trama: L’adolescente Valérie è orfana e vive con la nonna. Ha un unico amico, Orlik: quando non è con lui, passa il tempo a fantasticare. Ha anche i primi turbamenti sessuali, le prime curiosità: nei suoi sogni si vede aggredita da maniaci ed è in costante pericolo.
Recensione: Valerie vive da sola con sua nonna ed ha solo un amico di nome Orlik. La ragazza ha il suo primo ciclo, rappresentato da una goccia di sangue su una margherita bianchissima, come se contaminasse la purezza di Valerie che da quel momento abbandona le vesti bianche. Una figura inquietante comincia a seguirla, servendosi di Orlik rubarle gli orecchini, ma il ragazzo finisce per innamorarsi di lei e smette di obbedire a quello che chiamano “la moffetta”.
In questo film il confine tra realtà e fantasia è quasi inesistente, sembra quasi un susseguirsi di sogni. Valerie rimane imperturbabile per tutta la durata, guarda il mondo con un sorrisetto sardonico, anche alle evidenti molestie del tipico prete viscido. Sulla falsa riga di Alice nel Paese delle Meraviglie, con la stessa ambientazione fuori dal tempo e dallo spazio, ma molto più esplicito, con parecchie scene di nudo (anche della piccola protagonista) ed in generale molto meno infantile. Alla fine il tema del film è la crescita di questa ragazzina, la scoperta del suo corpo e dei piaceri dell’intimità, attraverso il contatto, gradito e sgradito. I momenti più surreali ricordano moltissimo Alice di Svankmajer, anche se è completamente assente lo stop motion.
È davvero complicato descriverlo, più ne parlo più mi vengono in mente dettagli stupendi, è come un flusso di sogni continuo, con un filo conduttore, ma tutti diversi. Meglio di quanto mi aspettassi, ve lo consiglio.
Ha un suo fascino, ma mi è sembrato estremamente datato nello stile.
la regia mi piace, la storia, però, è un po’ confusa, difficile da seguire. bisognerebbe riguardarlo più volte per capire, si spera, appieno la logica. nel complesso: l’ho apprezzato