Why Don’t You Play in Hell? – Scheda Film

why-dont-you-play-in-hell-poster


Titolo: Why Don’t You Play in Hell?

Anno: 2013

Regia: Sion Sono

Paese: Giappone


Trama: I Fuck Bombers, 4 amici e cineasti dilettanti, si trovano invischiati nella surreale e folle realizzazione di un film amatoriale che vede per protagonista Michiko, la bellissima figlia del Boss Yakuza Muto e come scenario lo scontro finale e all’ultimo sangue tra il clan di Muto e quello degli Ikegami.



Recensione: Che cosa bella che è il cinema…

Soltanto (forse) Tarantino, se fosse nato in Giappone, avrebbe potuto creare un film del genere.
Ho appena terminato la visione e sto scrivendo con la pelle d’oca.
Qui Sion Sono si supera sotto ogni aspetto, è tra i miei registi preferiti in assoluto ormai dopo quest’ennesima conferma, in cui dimostra con i fatti che il cinema vive di forza propria ed è dunque immortale.
Subito ci si immerge pienamente nelle due storie parallele che ci presenta il film, come essere trascinati nelle profondità oceaniche da due blocchi di cemento legati ai piedi, ovviamente collideranno creando un finale a dir poco epico e spettacolare.

2

La prima vede un regista indipendente intento a filmare qualsiasi cosa insieme ad i suoi amici cercando l’ispirazione per il film supremo pregando ogni giorno il “Dio del Cinema”. Questo personaggio è chiaramente ispirato al regista, l’autobiografia è lieve e comunque forte in ogni scena. Girare un film divertendosi mettendoci anima e ingegno, questo è il vero cinema, il voler far soldi per Sion Sono è soltanto un modo per uccidere la settima arte.

La seconda storia narra di una classica rivalità tra clan della Yakuza dove ci sarà anche una componente amorosa tra la parodia e il trash. Molti riferimenti escono direttamente dal cinema classico orientale che il regista sembra rispettare, adorare, ma che comunque riesce a sorpassare a testa alta. Se vi sembra una cosa facile pensate a quanti film si sono ispirati a grandi cult e non hanno portato a nessuna innovazione e solo ad una sensazione deprimente di già visto, e mi rivolgo in modo particolare al cinema americano e occidentale in generale.

Nella sequenza finale, di cui non voglio dire nulla a parte che sembra palesemente la parodia di Kill Bill, ho raggiunto il Nirvana.
La parodia geniale, le scene comiche surreali, il metacinema, l’azione senza sosta… sono ancora senza parole per descriverlo. Userò un fotogramma del film che solo dopo la visione si può capire al 100%.

Tutto ciò che potevo desiderare mi è stato sbattuto in faccia sfinendomi, 2 ore di pellicola che si fanno sentire e al tempo stesso avrei voluto che non terminasse mai.

Guardatelo, guardatelo e guardatelo!

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

3 Risposte a “Why Don’t You Play in Hell? – Scheda Film”

  1. Così sì che mi fate felice 🙂 Che dire…Questo è Cinema. Punto. Tra le molteplici qualità che ha, il bello di questo regista è che oltre a essere avanti anni luce, dopo la visione di un suo film sembra essere sempre arrivato all’apice, invece con ogni suo film riesce a confermarsi o a superare addirittura il livello raggiunto dai precedenti. Lo vede anche un cieco l’amore infinito che ha per la settima arte. Cristo Santo, Sion Sono ti amo. Continuate così ragazzi, rinnovo i complimenti.

  2. film epico!!!divertente in certi tratti,specialmente i pezzi con il capo degli ikegami e quel “regista pazzo”!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.