Titolo: Djinn
Anno: 2013
Regia: Tobe Hooper
Paese: Emirati Arabi Uniti
Trama: Una coppia di arabi ritorna nel loro paese d’origine e si trasferiscono in un albergo. Scopriranno strane vicende su quel luogo che trasformeranno la loro vita in un incubo…
Recensione: Nel film farà da padrone il Djinn appunto, un’entità della cultura islamica; il nome deriva dall’aramaico e significa “nascondersi, occultarsi”, nel Corano vengono invece citati e rappresentati come veri e propri demoni provenienti dall’inferno.
In questo caso il Djinn sarà femmina e alla ricerca del figlio perduto che vuole ritrovare a tutti i costi e potrà ritrovarlo grazie ad una coppia di sposi in crisi appena tornata in Yemen dall’America. Riuscirà a ricongiungersi a lui in un finale tanto tragico quanto semplice, che sembra segnato nel destino sin dai primi minuti.
Il tutto verrà raccontato come una favola delle più spaventose, ci saranno pochi personaggi, pochi luoghi ma comunque efficaci .
Il regista è americano e la sua influenza si noterà ma ho notato che tante sequenze sembrano voler emulare quelle orientali, il che è un buon mix per spaventare senza scadere nella banalità.
Riesce a spaventare e interessare seppur si noti l’inesperienza nel settore da parte di questo paese, ma come inizio è decisamente da non sottovalutare.
Un buon film, in conclusione, sono comunque interessato ai vostri pareri soggettivi.
Mi ci sono fiondata dopo aver letto Tobe Hooper ma non mi è piaciuto per niente 🙁