Titolo: Il Seme della Follia
Anno: 1994
Regia: John Carpenter
Paese: USA
Trama: Rinchiuso in manicomio a seguito di una acuta crisi, un uomo racconta al medico di essere John Trent, investigatore privato incaricato di ritrovare Sutter Cane, autore di bestseller dell’horror, misteriosamente scomparso. Trent lo ha cercato a Hobb’s End, un paese non segnato sulle carte, in cui Cane ha ambientato il suo precedente romanzo. Trent pensava ad un espediente pubblicitario, invece… Uno degli horror più “gotici” e più complessi, dove la dimensione metafisica assume la valenza di un rovello intellettuale.
Recensione: John è un investigatore privato che si occupa di truffe assicurative, ma dopo essere stato quasi aggredito da un folle con un’ascia comincia ad indagare su un autore scomparso che riesce a far impazzire i suoi lettori. Il nostro protagonista viene mandato con una segretaria dell’editore a cercare Sutter Cane, l’autore scomparso, in una città fittizia chiamata Hobb’s End.
Vi butto lì un unpopular opinion, ma secondo me è un cult invecchiato male, rivedendolo a distanza di anni non sono riuscita a godermelo come la prima volta. Rimane sempre un ottimo film, ma forse su una mente libera, innocente anche, ha un impatto maggiore.
Ho apprezzato molto l’uso che si fa della letteratura, un omaggio ad essa quasi, creando questo autore che gioca con la mente dei lettori, ma anche degli spettatori, dato che la trama del film si ritrova intrecciata a doppio filo con la trama dei libri. Di certo è una storia interessante, resa ancora più intrigante dall’inizio, o meglio dalla fine, dato che ci mostra chiaramente che dopo i fatti avvenuti ad Hobb’s End il povero John è finito in manicomio.
Capolavoro.
Concordo. Vent’anni fa mi è sembrato un capolavoro, l’ho rivisto poco tempo fa e mi è sembrato un buon film.