Afterschool – Scheda Film


Titolo: Afterschool

Anno: 2008

Regia: Antonio Campos

Paese: USA


Trama: Robert è un giovane studente americano di una prestigiosa scuola della East Coast che un giorno si trova a riprendere per puro caso la morte di due sue compagne. All’interno della terapia di gruppo che coinvolge l’intero campus, si decide quindi che anche le vite dei giovani vengano ritratte in un video a loro dedicato, in modo da accelerare l’elaborazione del gruppo. Ma il lavoro produce tra gli studenti e nel corpo insegnanti un’atmosfera di paranoia e un diffuso disagio.



Recensione: Da un film con una trama così interessante e la presenza di Ezra Miller come protagonista nel ruolo del ragazzino sociopatico di turno mi aspettavo l’eccellenza, invece le mie aspettative sono state leggermente deluse.

Il nostro protagonista Robert è, come già detto, un ragazzino con vari problemi a socializzare e comportamentali, spesso si rinchiude nella sua stanza del college a spolversarsi intere gallerie di snuff e porno estremo. E chi non lo fa?
Avendo visto la violenza sempre e solo su schermo, nel momento in cui due sue compagne di scuola stanno morendo per overdose/avvelenamento proprio davanti ai suoi occhi la sua mente inizierà a perdersi sempre di più.

Il film parte subito in quarta, scene con disturbing drama scritto su ogni pixel. Eppure tutta la costruzione del personaggio resta tale, senza mai sfogare la sua violenza, senza mai osare troppo e finendo inevitabilmente per calare d’intensità nella seconda parte.

Occasione sprecata di creare un film all’altezza di un mostro sacro come “E ora parliamo di Kevin”, dove neppure lì la violenza è esplicita, ma sappiamo che è avvenuta in modo tragico.
Qui l’unica violenza che vediamo, oltre quella della sua mente disturbata che si apre durante i colloqui con lo psicologo della scuola, è la scena in cui lo vediamo strangolare una delle due ragazze stese a terra, che probabilmente aveva ancora qualche possibilità di salvarsi.

Ora che ci penso non so ancora se definirla una cosa negativa, certo, fa perdere parecchi punti al film, ma si potrebbe espandere il paragone con il nostro tiratore preferito immaginandolo come una specie di prequel o spin off se vogliamo. Una violenza presente, ma mai scoperta in questo caso, e l’esplosione di tale violenza sfogata con Kevin.
Così perdo tempo a fantasticare, lo ammetto, ma è una teoria che regge.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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