Titolo: Air Doll
Anno: 2009
Regia: Hirokazu Koreeda
Paese: Giappone
Trama: La storia d’amore tra una bambola gonfiabile dotata di un’anima e il commesso di un negozio di video.
Recensione: Dalla trama potrebbe sembrare un classico film weird e surreale che piace tanto ai giapponesi, ma non è così. E’ una favola alla Pinocchio, ambientata nel Giappone moderno, che funge da critica sociale. Una chicca imperdibile soltanto per le premesse iniziali, non vi pare?
La nostra protagonista è, come da titolo, una bambola gonfiabile. Sì, avete capito bene. Soltanto che non è un oggetto inanimato, è viva, trova un lavoro e ha una sorta di relazioni sociali, tutto all’insaputa di suo marito, cioè colui che l’ha acquistata. Non sa come comportarsi e cerca di fingere in ogni modo di essere una persona normale, fallendo miserabilmente in certe occasioni creando situazioni grottesche che fanno sorridere. Ma l’intento della pellicola non è quello di far ridere, ma di prendere coscienza di due situazioni parecchio complicate e reali.
La prima è quella di colui che compra la bambola, il classico giapponese che vive da solo, pensa solo al lavoro e il suo ultimo pensiero è quello di metter su famiglia.
La seconda è la bambola, che mostra l’incapacità di relazionarsi con il prossimo e il rendere la propria vita così banale e ripetitiva da diventare semplici oggetti, tema affrontato spesso in Giappone, come ad esempio in “Guilty of Romance” di Sono o nel primo episodio del film “Tokyo!“.
Ripeto, imperdibile. Un film d’autore mascherato da film demenziale a basso costo, coraggioso e ben costruito. Non manca anche una scena nel finale che potrebbe essere considerata disturbante in base alla vostra empatia con la protagonista, che non voglio però spoilerare. Promosso e consigliato.
è un capolavoro questo film. voto 10
Concordo con Antimo questo film è davvero un capolavoro! un film di una poesia filosofica sulla vita , toccante a dir poco, lo consiglio vivamente!
Voto : 10/10.