Titolo: Boy Meets Girl
Anno: 1984
Regia: Leos Carax
Paese: USA
Trama: Un giovane aspirante regista, che passa il tempo a formulare titoli di film che non realizza, si innamora di una ragazza con tendenze suicide. Essendo due personaggi border-line, accomunati dal fatto di esser stati da poco abbandonati dal rispettivo partner, non ci vuole molto per far sì che la loro conversazione prenda una piega grottesca e poi persino tragica.
Recensione: Un film con una trama all’apparenza molto semplice, ma sviluppata in un modo tanto caotico quanto curato.
Il regista dimostra che non è importante l’idea in sè, ma come la si realizza, l’idea iniziale è solo un requisito minimo che va condito con mille accorgimenti che nel film vengono proposti un po’ da ogni parte.
Non ci sono parole per descrivere i volti in bianco e nero dei due protagonisti, la malinconia traspare in ogni loro sguardo. Un film che parla d’amore, ma anche della vita, anzi, mischia le due cose come fossero un tutt’uno, ed in parte lo è.
Il regista ha voluto creare dei flussi di coscienza a dir poco emozionanti e fuori da ogni schema, rivoluzionando il cinema degli anni 60 che viene palesemente omaggiato. La fotografia è a dir poco perfetta, si unisce alla perfezione con la teatralità delle scene, soprattutto nel finale, un finale potente che ci da la lezione definitiva su quanto siano importanti le apparenze e quanto ogni azione che compiamo, o pensiero che abbiamo, possa essere soggettivo.
Ogni dialogo è soggettivo nel film, anche frasi che ci sembrano scontate o addirittura fuori contesto in realtà non lo sono.
Un film che gli amanti del cinema non possono perdersi.
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