Titolo: Circle
Anno: 2015
Regia: Aaron Hann e Mario Miscione
Paese: USA
Trama: Cinquanta sconosciuti vengono rapiti e portati in una misteriosa stanza mortale dove non possono muoversi. Dovranno scegliere chi resterà vivo fino alla fine e potrà salvarsi.
Recensione: Un gioco/esperimento malato nel quale 50 persone dovranno uccidersi per votazione. Scappare ovviamente è impossibile, non c’è modo di sottrarsi alla meccanica del gioco, solo l’ultimo che rimarrà in vita potrà salvarsi non potendo auto-votarsi.
Adoro questa tipologia di film, thriller carichi di psicologia stile “Cube” nei quali la tensione è palpabile sebbene l’ambientazione resti sempre la stessa per tutta la sua durata.
La pellicola non perde tempo, nei primi secondi già scopre tutte le carte, conosciamo le regole del gioco, prevediamo le strategie e ipotizziamo un finale. La sceneggiatura e la recitazione sono le uniche due pecche, alcuni dialoghi sono banalissimi e allentano la tensione che si va creando in modo crescente: sfruttare la situazione per parlare di temi sociali come il razzismo, l’omofobia e la religione sono scelte che potevano essere evitate.
Per quanto riguarda la recitazione intendo le reazioni umane, a volte poco credibili in cui si nota palesemente la non grande esperienza degli attori.
Il finale è ottimo, non posso spoilerare ovviamente, rovinerebbe l’intera visione, però, anche se era abbastanza facile da intuire, devo ammettere che l’ho apprezzato molto.
Lo consiglio a chi piace il genere, scorre veloce con un buon ritmo e non annoia praticamente mai.