Dancer in the Dark – Scheda Film

MPW-32886


Titolo: Dancer in the Dark

Anno: 2000

Regia: Lars Von Trier

Paese: Danimarca


Trama: Selma è una giovane immigrata che dalla Cecoslovacchia è arrivata negli Stati Uniti, insieme al figlio Gene. Selma, però, è affetta da una grave malattia agli occhi che la sta rendendo, a poco a poco, completamente cieca, impedendole di lavorare e di dedicarsi alla sua grande passione, i musical hollywoodiani. Proprio la musica ed il ballo, infatti, sono per Selma l’unica via di fuga dalla realtà, dei sogni isolati all’interno dell’incubo della sua vita.



Recensione: Sono ancora scosso… uno dei film più deprimenti che abbia mai visto, non ho parole per descrivere le sensazioni che questo film trasmette.
Il film viene definito un anti-musical essendo strano mescolare un genere gioioso come un musical in un’atmosfera drammatica a dir poco.

Von Trier riesce a trasmettere attraverso dei pixel la sua profonda tristezza interiore, le sue storie sono sempre influenzate da questo e in Dancer in the Dark è evidente la metafora sulla depressione.

Dopo aver fatto capire di che tipologia si tratta voglio soffermarmi sull’aspetto tecnico. La regia è particolarissima, spesso sembrerà di vedere una sorta di documentario, infatti è quasi interamente girato con la camera a mano per rendere il più partecipe possibile lo spettatore.
Gli zoom sulla protagonista, interpretata dalla cantante Bjork, sono micidiali… da pugni sullo stomaco. Sembreranno spesso movimenti casuali, ma Von Trier non è assolutamente il tipo, infatti molte scene sono state ripetute decine di volte facendo spesso innervosire la cantante islandese.
Invece nelle parti cantate lo stile cambia, uno stile che definirei sperimentale e innovativo.

Se vi sentite allegri e non volete rovinare il vostro umore evitate, per tutti quelli che invece questa tipologia di film d’autore la adorano e fanno addirittura sentire meglio… non potete perdervelo.

Pubblicato da Jeff

Creatore del sito, amante del genere horror da numerosi anni, considero il genere molto più esteso rispetto a fantasmi e budella, come potrete notare nei film che posto. Guardo di tutto ma amo in particolar modo il cinema indipendente ed underground. Ho un feticismo estremo per il trash, soprattutto per quello giapponese.

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